Previsto entro il 2022 il raggiungimento della diminuzione del 65% delle morti correlate all’infezione da HCV, obiettivo fissato dall’OMS entro il 2030

La disponibilità di terapie efficaci e ben tollerate ha rivoluzionato l’approccio della cura dell’infezione dal virus dell’epatite C (HCV). L’Italia, secondo le ultime analisi condotte dal Center Disease Analysis (USA), si colloca tra i 12 paesi incamminati positivamente verso l’eliminazione dell’infezione da HCV.

In uno studio pubblicato sulla rivista Liver International, i ricercatori dell’ISS hanno disegnato differenti scenari per valutare le strategie più efficaci per l’eliminazione dell’HCV. L’Istituto è capofila di PITER (Piattaforma Italiana per lo studio delle Terapie dell’Epatite Virale). Il progetto è realizzato in collaborazione con l’AIFA e con il Center for Disease Analysis (CDA, Colorado, USA)

Gli studiosi hanno concluso che, per eradicare totalmente il virus, è fondamentale mantenere alto il numero delle persone in terapia. Per far questo, è necessario uno screening mirato su particolari gruppi della popolazione generale con maggiore probabilità di avere un’alta prevalenza.

Solo così è possibile scovare il ‘sommerso’, ovvero tutti coloro che non sanno di aver contratto l’infezione.

“Avvalendosi dei dati della piattaforma PITER e dei dati di trattamento con i farmaci di Azione Diretta Antivirale (DAA) forniti dall’AIFA – spiegano i ricercatori – abbiamo provato a delineare strategie per aumentare le diagnosi e il cosiddetto linkage to care (i pazienti identificati e seguiti nei centri di cura). Questo perché, seguendo l’andamento attuale dei trattamenti, è facile prevedere che, nella migliore delle ipotesi, il pool di pazienti italiani si esaurirà tra il 2025-2028, lasciando però un cospicuo “sommerso”. I pazienti diagnosticati con HCV rappresentano infatti solo la parte visibile dell’iceberg dei pazienti infetti. Un numero non ben definito di persone che ha contratto l’infezione non sviluppa sintomi evidenti e dunque è difficile che venga identificata e trattata”.

“Il nostro paese è un modello nella lotta al virus dell’epatite C – dichiara Walter Ricciardi, Presidente dell’ISS –. Le stime ci dicono che l’Italia raggiungerà il primo obiettivo fissato dall’OMS della riduzione del 65% delle morti HCV-correlate nel 2022. Possiamo dire con orgoglio che questo traguardo verrà raggiunto con un approccio universalistico e solidale unico al mondo, considerando oltretutto il significativo numero dei casi. E sempre grazie alle nostre politiche sanitarie, siamo sulla buona strada per raggiungere il traguardo più importante che consiste nell’eliminazione del virus entro il 2030”.

 

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