La donna, un’infermiera con 37 anni di servizio, nel sospettare un infarto in corso avrebbe sollecitato senza esito il personale sanitario; quindi avrebbe deciso di portare il marito in un’altra struttura

Sarebbe rimasto quattro ore in attesa all’Ospedale del Mare di Napoli con un infarto in corso, senza essere visitato. La vicenda, riportata dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, ha come protagonista un 65enne cardiopatico residente a Ischia, già operato per aneurisma all’aorta addominale.
A denunciare l’accaduto è la moglie del paziente, un’infermiera con 37 anni di servizio, che appena avvertita del malore del marito, si sarebbe imbarcata sul primo aliscafo per raggiungerlo.
La donna riferisce che il coniuge si sarebbe sentito male all’improvviso, per strada, a San Gregorio Armeno. Soccorso dal personale del servizio di Emergenza sarebbe stato portato all’Ospedale del Mare dove, dopo i primi accertamenti, gli infermieri del Triage gli avrebbero attribuito un codice giallo, sistemandolo poi su una barella.
Giunta sul posto, la moglie si sarebbe qualificata con i colleghi insistendo sulla condizione ad alto rischio del paziente. Convinta che questi avesse un infarto in corso avrebbe chiesto di ripetere un tracciato, ma senza esito. A quel punto, dopo quattro ore dall’accesso in Pronto soccorso,  avrebbe deciso di portare via il marito, assumendosene la responsabilità.

La coppia si sarebbe quindi diretta con un mezzo privato all’ospedale di Pozzuoli.

L’uomo sarebbe stato sottoposto a Ecg e ulteriori accertamenti che avrebbero confermato l’infarto, per poi essere trasferito ad Aversa per mancanza di posti. Qui, sarebbe stato ricoverato in Emodinamica dove gli sarebbero stati impiantati tre stent coronarici.
“Ho chiesto al Commissario dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, di fare piena luce e accertare ogni responsabilità – fa sapere Francesco Emilio Borrelli –. Gli ospedali siano luoghi in cui ci senta al sicuro e in mani fidate”. Il Consigliere regionale sottolinea la gravità della denuncia dell’infermiera, la quale a sua volta ha annunciato di voler andare fino in fondo alla vicenda, con una denuncia in Procura. “È inquietante – conclude Borrelli – che un paziente colto da infarto si salvi solo grazie alla lungimiranza della moglie e non per il lavoro di gente pagata per svolgere il proprio lavoro”.
Leggi anche:
RESEZIONE DEL LOBO POLMONARE PER UN’ERRATA DIAGNOSI, 2 MEDICI A GIUDIZIO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui