“Siete da esempio per la nostra professione”, ha dichiarato la Presidente Ipasvi, Barbara Mangiacavalli

Una lettera di encomio è arrivata da Ipasvi diretta a tutti gli infermieri impegnati nei fatti di Torino del 3 giugno scorso quando, durante la finale di Champions League, circa 1.500 persone sono rimaste ferite a causa di un falso allarme che aveva innescato tra la folla un fuggi-fuggi generale. Moltissimi erano stati i ricoverati a causa di traumi da schiacciamento e ferite da taglio, tanto che era stato necessario attivare una procedura di emergenza, pensata per i casi di attentati.

La Presidente della Federazione Nazionale Ipasvi, Barbara Mangiacavalli e la Presidente del Collegio Ipasvi di Torino, Maria Adele Schirru, hanno quindi deciso di indirizzare una lettera di encomio agli infermieri intervenuti per prestare soccorso alla popolazione.

“Gentili Colleghi e Colleghe – si legge nella nota diffusa da Ipasvi – una sola parola per voi che avete dimostrato la vostra professionalità e la vostra competenza: grazie!

Essere infermieri va ben al di là dei motivi che generano emergenze assurde come quella che Torino ha vissuto per la sprovvedutezza e la stupidità che purtroppo caratterizzano alcuni esseri umani, ma che di questa renderanno sicuramente conto alle autorità e alla società civile, di cui loro a quanto pare stentano a far parte. Essere infermieri è ciò che avete dimostrato voi, con la prontezza e la professionalità di chi sa cosa vuol dire la propria mission e gli fa onore senza guardare i perché o le cause: dove c’è chi soffre c’è un infermiere che assiste.

E voi lo avete dimostrato al di là e al di sopra di tutto.

È per questo che il nostro Collegio e la Federazione nazionale plaudono alla Vostra professionalità e ritengono che ognuno di voi sia meritevole di un encomio e di un merito professionale che devono essere da esempio alla nostra professione.

Ed è per questo che il ringraziamento a voi del Collegio e della Federazione è reso noto per conoscenza anche a chi vi amministra e vi dirige: per essere consapevole che non ha il supporto solo di persone che lavorano, ma di professionisti che sentono la loro professione come ragione di vita.

Un grazie forte quindi a tutti voi che nei pronto soccorso e non solo vi siete trovati ad affrontare una situazione tanto assurda quanto d’emergenza, e un encomio alla vostra professionalità che fa onore a voi e a tutta la nostra professione”

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