Il Premier smentisce i tagli di cui aveva dato notizia questa mattina La Repubblica, ma resta il nodo del quantum. Lorenzin: parole di Renzi rassicurano

“I soldi per la sanità aumenteranno e non ci sarà nessun intervento sui pacchetti di sigarette”. Il Premier Matteo Renzi, ospite del programma Uno Mattina ha smentito seccamente la notizia riportata questa mattina dal quotidiano La Repubblica secondo cui sarebbe previsto, nella prossima legge di Bilancio, un taglio di circa 1,5 miliardi di euro al servizio sanitario. Analoga smentita arriva anche rispetto all’introduzione di una tassa sul fumo, pari a un centesimo a sigaretta, che sarebbe stata proposta dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per recuperare 700 milioni da destinare all’acquisto di farmaci anti tumorali.

Renzi non ha precisato l’entità dell’aumento annunciato. “Certo – ha affermato il Presidente del Consiglio – il ministro della Salute chiede dieci e magari otterrà uno, ma non è che ha avuto un taglio: voleva dieci e ha avuto uno. Se ci saranno tagli non sarà sul passato ma sulle richieste dei ministeri”. Una dichiarazione che sembra profilare un braccio di ferro con il dicastero di Lungotevere Ripa; Lorenzin, infatti, ha più volte ribadito negli ultimi mesi l’obiettivo di un incremento di 2 miliardi.

Il Ministro della Salute, tuttavia, in tarda mattinata ha detto di sentirsi rassicurata, come tutti gli italiani, dalle parole del Premier.  ”Le ipotesi di tagli alla Sanita’ sono solo indiscrezioni, gossip, che ho letto con interesse ma nessuno mi ha parlato di tagli al Fondo Sanitario” ha affermato Lorenzin all’Ansa confermando che il fondo sanitario è confermato a 113 miliardi. Quanto alla tassa sul fumo il Ministro ha affermato che si tratta di una ipotesi “valutata condivisibile dal punto di vista scientifico” precisando che ”la ricerca delle coperture finanziarie non compete al Ministero della Salute” e che “l’eventuale scelta di questa misura, di cui si parla per compensare gli eventuali tagli alla sanità, competerebbe tuttavia ad altri”.

Le indiscrezioni sui tagli alla sanità emerse in mattinata hanno tuttavia sollevato un coro di proteste. Prima ad intervenire l’Anaao Assomed: “La legge di stabilità ci dirà la verità, al di là delle notizie di stampa, sul posto che occupa la salute degli italiani nel programma del governo”, afferma il Segretario nazionale, Costantino Troise a conclusione di una nota. “Smantellare il welfare pezzo dopo pezzo, scarnificando il sistema sanitario fino all’osso dell’emergenza ed urgenza – sottolinea Troise in relazione ai possibili tagli – significa non vedere le crescenti diseguaglianze tra i cittadini nell’accesso ai servizi sanitari e la sofferenza dei Medici che, dopo aver pagato la propria quota pro-capite di debito pubblico con un contratto di lavoro bloccato da 8 anni ma puntualmente taglieggiato da ogni legge finanziaria, si sentono stanchi di mettere, loro sì, la faccia davanti alla sofferenza sociale, che non può valere meno delle sofferenze bancarie”.

Preoccupazione è stata espressa anche da Cittadinanzattiva, secondo cui la possibilità che non siano confermati i due miliardi di euro in più nel 2017 metterebbe in discussione diversi aspetti cruciali per la vita dei cittadini, tra cui la revisione dei LEA  e la loro effettiva implementazione, poiché tra le condizioni poste dalla Regioni c’è proprio la specifica richiesta di riconferma dei 113 miliardi sul 2017, rispetto ai 111 del 2016. “In secondo luogo – sottolinea il coordinatore nazionale Tonino Aceti – sarebbe a rischio quindi anche il rifinanziamento del fondo per i farmaci innovativi che, come sappiamo, per il 2017 non ha ancora alcuna voce di finanziamento. E ancora, l’intera partita dei contratti del personale sanitario, il rinnovo delle convenzioni dei medici di famiglia e dei pediatri di base. Tutte queste azioni – conclude Aceti -, fondamentali per garantire un migliore accesso alle prestazioni e un più alto livello di salute dei cittadini, potrebbero essere immediatamente messi a rischio da un eventuale taglio al livello di  finanziamento previsto nel 2017”.

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