Per il GIP la necessità della misura cautelare nei confronti degli indagati, accusati di maltrattamento di anziani, scaturisce dalla loro l’indole “criminale e spietata”

Sei persone sono state arrestate a Palermo dagli uomini del Nucleo di polizia economico – finanziaria della Finanza, su disposizione del GIP del locale Tribunale, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura del capoluogo siciliano su una società che gestiva una casa di riposo. Sono accusati del reato di maltrattamento di anziani.

Disposto anche il sequestro preventivo della società che gestisce l’attività assistenziale, quale profitto dei delitti di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio, nonché di una carta “Reddito di cittadinanza” indebitamente ottenuta da uno degli indagati. Al vertice del disegno criminale vi era una donna, già referente di precedenti società fallite nonché amministratrice di fatto della compagine che gestisce attualmente la casa di riposo.

Le indagini eseguite dai finanzieri, valorizzando anche le dichiarazioni di ex dipendenti della struttura, hanno consentito di individuare allarmanti episodi di maltrattamento, fisico e psicologico, ai danni degli anziani ospiti della casa di riposo.

Sono state quindi avviate specifiche attività di intercettazione che hanno consentito fin da subito di documentare la sistematica attuazione di metodi di vessazione fisica e psicologica inflitti agli anziani, costretti a vivere in uno stato di costante soggezione e paura, tra ingiurie e minacce (“se tu ti muovi di qua io ti rompo una gamba cosi la smetti, o zitta, muta”; “devi morire, devi buttare il veleno là”, “per quanto mi riguarda può crepare”), e violenze (spintoni, calci e schiaffi, colpi di scopa; in alcuni casi, i degenti sono stati legati alla sedia per inibire loro ogni movimento).

Il G.I.P, nel valutare il gravissimo quadro probatorio raccolto dalle Fiamme Gialle palermitane, segnala “l’urgenza di interrompere un orrore quotidiano”, evidenziando come “l’indole criminale e spietata degli indagati impone l’adozione della misura della custodia cautelare in carcere, ritenuta l’unica proporzionata alla gravità ed all’immoralità della condotta e l’unica idonea a contenere la disumanità degli impulsi”.

Lo stesso Giudice ha disposto la nomina di un amministratore giudiziario, con esperienza specifica del settore, al fine di assicurare la prosecuzione dell’attività con personale qualificato per fornire adeguata assistenza agli ospiti della struttura. Inoltre, di concerto con il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Palermo e la Direzione della Centrale Operativa del 118, è stato predisposto un piano di accertamenti mirati alla tutela degli anziani, nel rispetto e con le cautele imposte dalle norme vigenti in relazione all’emergenza epidemiologica da COVID-19.

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