Vendersi per pochi spiccioli. Un video registrato nella propria cameretta, un “selfie”, foto di nudi e pose sexy. Un fenomeno di cui si parla poco ma che molti ormai conoscono: la prostituzione minorile per mezzo degli smartphone. La denuncia stavolta arriva da Franca Beltramo, presidente spezzino dell’Unione Donne in Italia (UDI). In un’intervista rilasciata a Il Secolo XIX la Beltramo ha dichiarato che “il fenomeno esiste, eccome e riguarda ragazzine giovanissime, irretite sul web, con proposte indecenti di scambio: immagini nude, in cambio di denaro, o di oggetti, regalati come contropartita».

Si incomincia prestissimo, quasi per gioco. A dodici, tredici anni, il corpo delle ragazzine diventa merce di scambio. Come ribadisce la presidente dell’UDI, questa “è una nuova frontiera che in altre città già ha attecchito da tempo e che va tenuta sotto stretta osservazione, perché le conseguenze sulla formazione di una adolescente, possono essere drammatiche”. La responsabilità dei genitori non va messa in secondo piano secondo la Beltramo: “È la famiglia a dover cogliere i segnali, a dover porre attenzione, perché non si dovrebbe vivere nella stessa casa senza accorgersi di cosa sta succedendo”. La spersonalizzazione che i nuovi strumenti tecnologici portano con sé risulta essere devastante per l’adolescente. L’eccesso di selfie, il volere apparire a tutti i costi, ottenere quel “like” in più rispetto alle amiche, non fa altro che accrescere il senso di insicurezza delle ragazze. Non solo. Secondo l’UDI, sta crescendo il numero di stupri dovuti da droghe: “un altro fenomeno inquietante – afferma la Presidente – , che sta colpendo anche qui: donne violate, dopo aver bevuto sostanze che cancellano ogni ricordo dell’accaduto”. Denunce che hanno portato l’associazione ligure a ricevere la medaglia della Presidenza della Repubblica.

Proprio quest’anno, tra l’altro, l’Unione Donne in Italia festeggia i suoi primi settant’anni di vita.

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