I camici bianchi, in servizio presso un ospedale romano, sono accusati a vario titolo di violenza sessuale, stalking e molestie
Violenza sessuale, stalking e molestie. Sono le accuse mosse a vario titolo nei confronti di due medici in servizio presso una struttura ospedaliera della Capitale per i quali la Procura di Roma avrebbe chiesto il rinvio a giudizio. La notizia è riportata dal Messaggero che riferisce, tra gli altri episodi, carezze inopportune, battute e apprezzamenti sessuali a colleghe e infermiere. “Un quadro allarmante e desolante”, secondo il giudice per le indagini preliminari.
In particolare, uno dei due camici bianchi, in base a quanto riportato dal quotidiano romano, sarebbe stato già destinatario, lo scorso febbraio, di una misura cautelare che gli imponeva di tenersi alla larga dalle vittime nel raggio di un chilometro. Il professionista avrebbe commesso in un breve arco di tempo – tra giugno 2017 e aprile 2018 – due violenze sessuali con persone offese diverse. Il tutto in contesti tra loro autonomi ma con modalità simili.
Nello specifico, avrebbe approfittato del rapporto fiduciario e professionale in un ambito in cui le violenze erano del tutto inattese ad entrambe le vittime. In un caso un’infermiera sarebbe stata aggredita con palpeggiamenti e un bacio con la lingua. L’operatrice sanitaria aveva raccontato l’episodio subito a una collega, ma anche ai dirigenti del reparto. In quella circostanza il coordinatore degli infermieri le avrebbe riferito “che un episodio analogo era già accaduto a una collega molestata in sala operatoria”.
Entrambe le infermiere figurano ora tra le parti offese del procedimento. Con loro anche una dottoressa che sarebbe stata destinataria di battute piccanti da parte dello stesso medico. La stessa azienda sanitaria, inoltre, ha formalizzato la costituzione di parte civile.
Al secondo medico, invece, è contestato solamente il reato di stalking. Avrebbe ripetutamente molestato durante l’orario di lavoro un’infermiera con allusioni a sfondo sessuale. Tuttavia, secondo quanto riferisce sempre il Messaggero, la donna starebbe valutando di ritirare la querela.
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