Morta in pronto soccorso a 67 anni per emorragia dopo aver atteso 10 ore sulla barella. I familiari hanno denunciato l’accaduto e chiedono l’intervento della magistratura.

67enne morta in pronto soccorso in attesa di una TAC. Come riporta La Repubblica, “la signora ha fatto il percorso Covid che ha allungato i tempi, accusava dei sintomi generici, è stata sottoposta a due tac e poi trasferita a Tor Vergata, l’hub di riferimento per il reparto di cardiochirurgia”. Sul caso però la Regione Lazio vuole vederci chiaro e ha annunciato che avvierà un’indagine interna.

La vicenda ha inizio il 2 febbraio scorso, quando la donna avverte dei forti dolori all’ addome e, intorno alle 13, chiama il 118 che la trasporta al pronto soccorso dell’Ospedale Vannini di Roma. Nonostante l’accesso in codice rosso e i forti dolori, la signora dovrà attendere le 23 prima che venga eseguita la TAC. Intorno alle 2 arriva la risposta della TAC, e constatata la gravità della situazione, i sanitari del Vannini decidono di trasferirla con urgenza presso il Policlinico di Tor Vergata.

Al Tor Vergata la donne viene immediatamente sottoposta ad intervento chirurgico per provare a fermare la violenta emorragia, ma oramai è troppo tardi per riuscire a salvarla, l’emorragia era troppo estesa. Così all’alba del 3 febbraio viene constatato il decesso. A causare l’emorragia sarebbe stata la dissezione dell’aorta addominale.

I familiari della sessantasettenne chiederanno l’intervento della magistratura perché vogliono che venga fatta chiarezza sulla morte della ancora giovane donna.

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