Il Tribunale di Agrigento ha condannato due medici per il caso del neonato morto per un guasto alla culla termica nel 2011

Due condanne per omicidio colposo sono state emesse dal giudice del Tribunale di Agrigento a carico di due medici: sono stati ritenuti responsabili del decesso di un neonato morto per un guasto alla culla termica.

Sono quindi stati condannati un pediatra e una ginecologa, entrambi in servizio al reparto di neonatologia dell’ospedale “San Giovanni di Dio”.

Entrambi erano finiti a processo con l’accusa di omicidio colposo, per la vicenda del piccolo S.A., figlio di una coppia di Licata. Il neonato era morto per un guasto alla culla termica che aveva smesso di funzionare.

Il giudice ha inflitto ai due medici, rispettivamente un anno e due mesi e 8 mesi. Assolto, invece, un infermiere 50enne.

Il fatto.

Il decesso del piccolo era avvenuto il 17 giugno del 2011. A provocarlo, sarebbe stata una distrazione dei sanitari in servizio, che non seguirono il protocollo.

Il Pm aveva chiesto la condanna di tutti e tre gli imputati. La richiesta del pm per la ginecologa che non avrebbe diagnosticato la patologia cardiaca di cui soffriva il bambino era di due anni e otto mesi di reclusione per Rotolo. Per il pediatra 3 anni e 1 anno per l’infermiere. I due erano accusati di no verificato il corretto funzionamento della culletta termica.

Secondo l’accusa, infatti, la presa che collegava la culletta elettrica, necessaria per mantenere in vita il neonato, non funzionava. Inoltre, anche la batteria stava per scaricarsi.

Il pm in aula ha parlato di “grave leggerezza”.

E non è tutto. Quel giorno il bimbo morto per un guasto alla culla termica venne trasferito più volte.

Prima all’ospedale “Sant’Elia” di Caltanissetta per ricaricare la batteria, poi il trasporto dal “San Giovanni” di Dio di Agrigento, e infine all’ospedale “San Vincenzo” di Taormina. In tutto un calvario durato ben sette ore.

Fino a quando non è sopraggiunto il decesso del piccolo.

 

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