Il piccolo, affetto da idrocefalo, è stato sottoposto al Policlinico di Milano a un intevento di neurochirurgia, complicato dalla positività del paziente al Coronavirus

E’ nato con una patologia chiamata “idrocefalo”. Si tratta di un accumulo di liquidi nel cervello che, essendo chiuso in una scatola rigida (le ossa del cranio) rischia seri danni a causa della costante pressione. Il bimbo aveva già subìto un intervento di neurochirurgia, con cui erano state posizionate delle speciali valvole capaci di ridurre i liquidi in eccesso e quindi di preservare il cervello.

Purtroppo, come a volte accade, queste valvole un giorno hanno iniziato a non funzionare bene e, proprio a inizio aprile, nel pieno dell’emergenza coronavirus, i genitori del bimbo hanno dovuto portarlo al Pronto soccorso del Policlinico di Milano.

In ospedale, i medici ritengono necessario un intervento d’urgenza, ma a complicare il tutto il piccolo, sottoposto a tampone, risulta positivo al virus, assieme alla mamma.

L’operazione, pertanto, richiede molte precauzioni in più e in una situazione inedita.

I neurochirurghi del Policlinico tentano un primo intervento per sostituire le valvole, ma nonostante la modifica il drenaggio continua a non funzionare. Due giorni dopo organizzano un nuovo intervento, e il drenaggio riprende perfettamente la sua funzione: finalmente tutto va per il meglio.

Il caso è stato oggetto di un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Lancet, con il titolo “Neurosurgery in an infant with COVID-19” e firmato dal neurochirurgo Leonardo Tariciotti, dalla pediatra Sophie Guez della Pediatria – Alta Intensità di Cura, e da Edoardo Calderini, direttore Anestesia e Terapia Intensiva Donna-Bambino, tutti del Policlinico.

Secondo quanto scrivono gli esperti, si tratta del primo caso noto di un bimbo così piccolo positivo a Covid-19 sottoposto a intervento neurochirurgico

“Una ulteriore difficoltà per i neurochirurghi – spiega Ezio Belleri, direttore generale del policlinico di Milano – è stata portare a termine un’operazione molto delicata su un bambino così piccolo indossando tutti necessari dispositivi di protezione anti-coronavirus: che non solo ingombrano i movimenti, ma rendono molto più complicate tutte le manovre col bisturi in sala operatoria. La storia di questo bimbo, però, conferma ancora una volta che non c’è emergenza che tenga: per i pazienti che hanno bisogno di aiuto, e nonostante il coronavirus, il Policlinico di Milano è sempre aperto”.

Ora il bimbo sta bene, ha di nuovo il suo idrocefalo sotto controllo e in più è guarito dal coronavirus, superando bene sia l’operazione che l’infezione virale.

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