I familiari della danneggiata ottengono dal Tribunale il risarcimento del danno, ma il Ministero della Salute non paga e li obbliga al giudizio di ottemperanza
I familiari di una donna morta a causa di infezione da HCV contratta a seguito di emotrasfusione di sangue infetto ottengono la condanna del Ministero della Salute al risarcimento del danno quantificato in oltre 600 mila euro. Il Ministero della Salute non corrisponde il risarcimento del danno costringendo i familiari della vittima a ricorrere al giudizio di ottemperanza.
Il giudizio di ottemperanza è un procedimento di diritto amministrativo funzionale ad ottenere l’emissione di un pagamento da parte della Pubblica Amministrazione e si basa su una sentenza già esistente, ma non eseguita, che riconosce l’obbligo in capo all’Amministrazione di corrispondere una somma di denaro.
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania (Sentenza dell’8 luglio 2020) ha ordinato al Ministero della Salute di corrispondere il risarcimento stabilito dal Tribunale di Napoli.
La donna veniva sottoposta a trasfusione nel 1974 durante il parto cesareo. Circa vent’anni dopo emergeva la positività al virus Hcv, successivamente evoluto in cirrosi epatica fino al decesso avvenuto nel 2013 per epatocarcinoma e insufficienza renale.
Nel 2014 gli eredi della donna introducevano un procedimento di responsabilità sanitaria nei confronti del Ministero della Salute dinnanzi al tribunale di Napoli.
Il Tribunale di Napoli accoglieva le domande avanzate dagli eredi della donna (sentenza del 3 aprile 2018), ed evidenziava che, anche se la trasfusione risaliva al 1974, il Ministero della Salute doveva essere considerato responsabile dell’accaduto.
Difatti in caso di patologie contratte a seguito di emotrasfusioni o di somministrazione di emoderivati, sussiste la responsabilità del Ministero della Salute anche per le trasfusioni eseguite in epoca anteriore alla conoscenza scientifica di tali virus e all’apprestamento dei relativi test identificativi, gravando sul Ministero della Salute l’obbligo di controllare che il sangue utilizzato per le trasfusioni e gli emoderivati fosse esente da virus e che i donatori non presentassero alterazione della transaminasi.
Il TAR della Campania, avvalorando i noti principi governanti la materia di emotrasfusioni da sangue infetto e acclarata la responsabilità del Ministero della Salute, ha confermato la sentenza di merito, e riconosciuto l’obbligo della stessa al pagamento degli importi liquidati dal Tribunale di Napoli
Avv. Emanuela Foligno
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