La Commissione esaminatrice dell’Ospedale Umberto I di Roma ha denunciato dieci dirigenti senza titolo, oggi indagati, che avrebbero partecipato a un concorso per quattro posizioni dirigenziali senza averne qualifica. Il Direttore Generale della struttura Domenico Alessio è deciso nella riorganizzazione dell’area amministrativa del Policlinico e punta all’efficienza di strutture più snelle e accusa quelle figure dirigenziali che, per anni, sono state pagate come tali, prive di qualifica e senza aver partecipato a un concorso pubblico. Prima dell’estate infatti, il Direttore Generale ha indetto un concorso per cercarne quattro di dirigenti del Servizio sanitario regionale, con partecipazione consentita anche al personale interno della struttura. Giovedì 24 settembre però, dieci persone sono state denunciate con l’ipotesi di reato 483 del codice penale. I sindacati di categoria intanto sono sul piede di guerra contro la decisione del Dirigente Alessio e precisano «si tratta di personale equiparato ai dirigenti che da anni rivestono ruoli di responsabilità consentita dalla legge con l’articolo 31 della 761 del 1979».

La Cisl università ha indetto per mercoledì prossimo un’assemblea di tutto il personale universitario che lavora nel Policlinico, dopo la decisione di Alessio di restituire parte del personale all’università. La determinazione modifica il regolamento degli incarichi ai dirigenti ed esclude tutti gli universitari equiparati, tra questi, medici a elevata professionalità e assunti con concorso dall’università, che non possono però concorrere agli incarichi dirigenziali. Intanto è proprio il rettore Eugenio Gaudio che incalza sul rispetto delle leggi partendo da quelle che definiscono i ruoli dei policlinici universitari che si occupano di ricerca e formazione e, ci tiene a precisare che, «in fase riorganizzativa è giusto valutare prima la posizione di ogni singolo lavoratore». Lavoratori che però, non si arrendono e sono pronti a chiedere i danni al Direttore Generale, perché l’equiparazione è prevista per legge e resta il punto cardine della battaglia dei lavoratori del Policlinico.

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