Notificati 9 avvisi di garanzia per una presunta truffa ai danni di una compagnia assicurativa; sborsati 12mila euro per tre incidenti sospetti

Dodicimila euro sborsati per tre incidenti che in realtà non si sarebbero mai verificati. A tanto ammonta la presunta truffa ai danni di una compagnia assicurativa nel salernitano.

A far scattare gli accertamenti sono stati i sospetti destati da una serie di circostanze poco chiare: testimoni comparsi solo in un secondo momento, dinamiche dei fatti inverosimili, contraddizioni e assenza di documentazione medica. Gli approfondimenti effettuati dalla compagnia sono quindi sfociati in una denuncia.

I fatti risalgono al 2012. Nelle scorse ore, a distanza di sei anni dagli episodi “incriminati”, il sostituto procuratore di Salerno ha chiuso le indagini preliminari. Nove avvisi di garanzia sono stati notificati ad altrettante persone accusate di frode assicurativa. Si tratta di sette uomini e due donne, tra cui una coppia di coniugi.

Uno dei sinistri sospetti risale al gennaio del 2012, quando uno dei soggetti coinvolti denuncia di essere stato investito da una vettura condotta da un’autovettura condotta da una degli indagati.

Quest’ultima ammette le proprie responsabilità in relazione all’accaduto, ma si rifiuta di essere sentita dagli assicuratori in relazione alle circostanze del sinistro; la compagnia assicurativa non riesce nemmeno a reperire la presunta vittima, per chiarire la dinamica dei fatti.

Dubbi sorgono anche in relazione i referti medici presentati. La documentazione acquisita dal pronto soccorso dell’Ospedale di Eboli risulta infatti priva delle indicazioni relative alla causa dell’incidente.

Nelle prime richieste di risarcimento del danno, inoltre, non vi sono riferimenti ai testimoni, che vengono indicati solo nell’atto di citazione.

Alcuni degli indagati, appena raggiunti dal provvedimento, si sono presentati presso il commissariato di polizia stradale di Fuorni per essere interrogati su delega della Procura. L’intenzione sarebbe quella di chiarire così la propria posizione.

Dopo l’interrogatorio, chiesto proprio da alcuni dei protagonisti della vicenda, il magistrato valuterà se avanzare una richiesta di rinvio a giudizio.

 

 

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