Individuate le aree problematiche. Diminuite le aggressioni grazie a interventi di logistica, raddoppio della vigilanza e regolamentazione delle denunce

Individuazione delle aree problematiche e provvedimenti in tema di logistica, vigilanza e regolamentazione interna per la denuncia. Sono queste le misure prese dal Policlinico di Bari al fine di contrastare gli episodi di violenza ai danni del personale sanitario. Lo ha rimarcato il Direttore Generale della Asl, Vitangelo Dattoli, a margine di un confronto svoltosi presso la sede dell’Ordine dei Medici del capoluogo pugliese  e incentrato sulla sicurezza dei medici e degli operatori sanitari negli ospedali e nelle strutture territoriali.
Al Pronto soccorso è stata raddoppiata la vigilanza, così come a Psichiatria, dove a seguito di un accoltellamento è stato anche creato un percorso di sicurezza, con la creazione di una ‘camera calda’ di contenimento con sistemi antifuga. Anche Cup e Centro prelievi sono stati dotati di vigilanza.
“Tutti questi provvedimenti – ha spiegato Dattoli – hanno consentito di ridurre in modo rilevante il numero degli episodi di violenza, che vengono sempre denunciati grazie all’adozione di un protocollo interno secondo il quale il dirigente medico come addetto di pubblico servizio viene equiparato al pubblico ufficiale. In questo modo la segnalazione di aggressione fa scattare automaticamente e in modo tempestivo la denuncia da parte della Direzione Generale. Permane qualche area sommersa in relazione alle aggressioni verbali, che talvolta non vengono segnalate, ma che generano comunque un clima di insicurezza tra gli operatori”.
All’incontro ha preso parte anche il Direttore Generale dell’Asl di Bari, Vito Montanaro,  che ha evidenziato come anche al San Paolo e all’ospedale di Altamura, si stia provvedendo a raddoppiare la vigilanza al Pronto soccorso. Inoltre, la ASL Bari ha presentato alla Regione una scheda per i fondi FESR che riguarda, oltre alla messa in sicurezza delle postazioni di continuità assistenziale, anche quella per 118 e Pronto soccorso.
Guardia medica e continuità assistenziale, ha spiegato Montanaro, rappresentano un’urgenza su cui la ASL vorrebbe avviare immediatamente i lavori, dato che si è conclusa la verifica delle postazioni. Al momento si sta procedendo ad affidare progetti di messa in sicurezza dei luoghi su tutte le sedi che lo richiedano. Si sta inoltre procedendo a mettere insieme 118 e continuità assistenziale, in modo da evitare il più possibile l’isolamento della guardia medica e a provvedere le sedi di teleallarme collegato direttamente alle centrali dei Carabinieri operative h24.
“Più problematico – secondo il DG dell’Azienda sanitaria – sarebbe allocare la continuità assistenziale accanto alle sedi delle forze dell’ordine. Per questo il progetto complessivo di revisione dell’emergenza-urgenza prevede una rete che renda continuo e coerente il servizio della continuità assistenziale e del pronto soccorso, con un sistema di movimento delle ambulanze a scacchiera che consentirebbe alla guardia medica di non rimanere mai isolata”.

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