L’ex Ministro della Salute interviene al question time alla Camera per chiedere al Governo le intenzioni relative al paventato cambio di legge sui punti nascita

“Sul paventato cambio di legge per la chiusura dei punti nascita e la riapertura dei Punti nascita già chiusi sono più di due mesi che cerchiamo di interloquire col Ministro della Salute Giulia Grillo. La risposta che noi vorremmo avere è se intendete o meno riaprire i punti nascita che sono stati chiusi per totale assenza di criteri di sicurezza e cosa si intende fare con quelli in via di chiusura perché non c’è organizzazione regionale che tenga che possa assicurare una rete neonatologa infantile pediatrica e di assistenza di rianimazione alla madre su questi temi in strutture che fanno poco o più di un parto ogni 5 giorni.
Così l’On. Beatrice Lorenzin ex Ministro della salute e leader di Civica Popolare durante il Question time di ieri alla Camera in cui il Ministro Fraccaro, che ha sostituito il Ministro Grillo, ha riferito la volontà del Ministero della Salute di non modificare i criteri previsti dalle linee guida nazionali ed internazionali a fronte delle diverse dichiarazioni di esponenti politici in cui chiedevano la riapertura dei puniti nascita già chiusi o in via di chiusura.

“Tutte le società scientifiche interessate, in particolare quella di ginecologia e ostetricia e di pediatria si sono espresse negli ultimi mesi in modo molto chiaro al riguardo”, ha sottolineato Lorenzin.

“Quindi ben venga prendere in considerazione il tasso del decremento delle nascite, allarme più volte da me lanciato, e cercare soluzioni per rafforzare l’assistenza pre e post parto sui territori particolarmente disagiati, ma certamente non possiamo scaricare sulle regioni il tema politico dell’apertura o chiusura dei punti nascita, quando è una questione tecnico sanitaria di sicurezza della collettività”
“Quando c’è da chiudere un punto nascita perché non è garantita la sicurezza per la mamma e il bambino, è un tema che investe un’intera comunità e non può essere rimpallato con uno scambio di responsabilità tra Governo e regioni, perché così alla fine chi ci rimette sono sempre i più fragili, cioè i bambini e le donne incinte” conclude Lorenzin.
 
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