A novembre il via al processo nei confronti del ginecologo che si dichiara vittima di un grave errore giudiziario

Il gup di Milano ha deciso, nel corso dell’udienza preliminare svoltasi ieri, di rinviare a giudizio Severino Antinori. L’apertura del processo è prevista per il prossimo 17 novembre davanti all’ottava sezione penale del Tribunale.

Il ginecologo, a seguito delle indagini condotte dal pubblico ministero Maura Ripamonti e coordinate dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto, è accusato di aver prelevato 8 ovuli a un’infermiera spagnola 24enne contro la sua volontà.

I capi di imputazione sono molteplici: rapina, sequestro di persona, lesioni personali aggravate, estorsione, falso materiale e ideologico. Il ginecologo avrebbe anche preteso il pagamento di 28 mila euro da una coppia che si era rivolta alla sua clinica milanese, al momento sotto sequestro, nella speranza di avere un figlio.

Rispetto all’accusa di rapina aggravata è stato lo stesso Antinori a rimarcare come tale reato non sia previsto dal codice. In effetti nei giorni scorsi il Tribunale del Riesame di Milano aveva derubricato il reato di rapina degli ovuli contestato al ginecologo dalla Procura in quello di violenza personale privata.

“Finché è in vita, il corpo umano non è una cosa e si differenzia dai beni immobili e mobili”, avevano stabilito i giudici del Riesame concludendo che “gli organi e le parti del corpo vivente (tra cui gli ovociti) non possono essere considerati come cose mobili riconducibili alla normativa dei reati contro il patrimonio”. Contro tale pronuncia il pm Ripamonti ha presentato ricorso davanti alla Corte di Cassazione cui spetta ora l’ultima parola.

Antinori, cui il Gup nel frattempo ha imposto di lasciare la sua residenza di Roma e trasferirsi nella sua casa di vacanza a Sabaudia, sulla costa laziale, ha dichiarato che nei suoi confronti sarebbe in atto “una persecuzione”, sostenendo di essere la vittima di uno dei più gravi errori giudiziari degli ultimi trent’anni e assicurando che, una volta finita questa storia, andrà a lavorare in Russia.

Il procedimento milanese, intanto, si divide in due tronconi. La posizione di Antinori è infatti stata stralciata da quella degli altri imputati, ovvero le due segretarie, l’anestesista che lavorava alla clinica Matris e una quinta persona coinvolta con il medico in un episodio di presunta estorsione nei confronti di una donna. Per questi ultimi, che hanno chiesto e ottenuto un rinvio per valutare la possibilità del rito abbreviato o del patteggiamento, il procedimento riprenderà il 12 settembre.

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