Nel 2008 una donna di Foiano della Chiana, in provincia di Arezzo, venne ricoverata per un intervento per risolvere dei problemi nefrologici all’Ospedale Scotte di Siena. Dopo pochi giorni dall’operazione la signora, che aveva 59 anni, morì di setticemia. Dopo 5 anni, il Giudice del Tribunale di Siena ha stabilito che alla famiglia della vittima spetteranno circa 600 mila euro come risarcimento per la morte della donna. Secondo il Giudice, la sepsi fu scaturita perché dopo l’intervento la donna non fu sottoposta a terapia antibiotica.
Questo non è un caso isolato.

Febbraio scorso.
Massimo Cenedese, 44 anni, di Sant’Anna a Marriubiu, muore dopo essersi sottoposto ad un intervento di routine: una colecistectomia. Dopo l’intervento (eseguito in laparoscopia), eseguito nella clinica Madonna del Rimedio di Oristano, l’uomo si è sente male e muore poco dopo. Sulla morte di Cenedese, su segnalazione dei medici del Santissima Annunziata che hanno provato a salvargli la vita, la Procura di Sassari ha avviato un’inchiesta. Nel frattempo, la famiglia della vittima si è affidata ad uno studio di specialisti in risarcimenti.

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