Smascherati 235 mila evasori che hanno dichiarato il falso per l’esenzione «ticket»

La Regione Lazio avvia una task force per richiedere indietro le somme evase dal ticket non pagato. Verifiche a tappeto per tutti i furbetti che tra il 2009 e il 2010 hanno dichiarato il falso godendo dell’esenzione ticket per le prestazioni sanitarie ricevute senza averne diritto. Secondo i controlli incrociati della Regione con l’anagrafe tributaria, sarebbero 235 mila gli utenti scandagliati su un milione di pratiche sotto la lente d’ingrandimento, per un ammontare di circa quaranta milioni di euro di rientro.

Una verifica puntuale resa possibile da una delibera della Giunta che ad aprile di quest’anno, ha avviato l’applicazione di una norma contenuta nella Legge di Stabilità 2013 che rende alla Regione il pieno potere di verificare sulle somme erogate per le prestazioni sanitarie errate. Fino al 2013 infatti, il controllo e la verifica è stato affidato esclusivamente alle Asl, chiunque infatti secondo il vecchio sistema, avrebbe potuto autocertificare la propria esenzione, a differenza di oggi che invece sembra impossibile. La riscossione delle somme avverrà con l’invio di una lettera con gli estremi di pagamento per restituire la somma o per eventualmente contestare il richiamo.

Dalla verifica sono stati esclusi gli utenti con patologie gravi. I tecnici della Regione assicurano che non ci saranno margini di errori nell’invio delle comunicazione di pagamento perché i controlli sono stati effettuati sulla base dei dati dell’anagrafe tributaria. Intanto sotto la Pisana nella giornata di venerdì qualcuno ha manifestato il proprio dissenso, file di persone agli sportelli si sentono minacciati dalla task force del «ticket» e c’è chi ad esempio prova a discolparsi dichiarando di non aver pagato il ticket, forse perché disoccupato all’epoca dei fatti.

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