Nel momento in cui scatta il superamento di determinate soglie di reddito, vi sono dei tagli alla pensione di reversibilità

Al superamento di determinate soglie di reddito, scattano i tagli alla pensione di reversibilità.
In alcuni casi, infatti, l’importo può subire delle riduzioni rispetto al suo ammontare “normale”.
Ammontare che, va ricordato, risulta già ridotto rispetto alla pensione alla quale avrebbe avuto diritto il defunto.

Quando si parla di tagli alla pensione di reversibilità, ci si riferisce, in particolare, alle ipotesi in cui i redditi del beneficiario superino determinate soglie.

Nello specifico, vi sono dei casi in cui la pensione di reversibilità viene corrisposta per l’intero importo.
Ciò avviene solo nella circostanza in cui il titolare della prestazione abbia un reddito non superiore a tre volte il trattamento minimo Inps.
Questo, per il 2017, corrisponde a 19.573,71 euro annui.
Qualora invece tale limite venga superato, scattano i tagli alla pensione di reversibilità, che viene ridotta in maniera crescente.
In particolare, per redditi compresi tra la predetta somma e una somma pari a quattro volte il trattamento minimo Inps, ovverosia pari a 26.098,28 euro, la riduzione corrisponderà al 25%.
Una percentuale che può anche arrivare al 40%, laddove il reddito superi la somma pari a quattro volte il trattamento minimo Inps (26.098,28 euro), ma non quella pari a cinque volte il trattamento minimo Inps (32.622,85 euro).
Inoltre, se il reddito del beneficiario della reversibilità supera anche tale somma, l’importo della prestazione è ridotto alla metà.

Tuttavia, esistono delle eccezioni a questa regola.

La reversibilità, infatti, viene corrisposta integralmente se il nucleo familiare comprende figli minori, studenti o inabili.
Non solo. Alcuni redditi del beneficiario della reversibilità non rilevano ai fini del superamento delle soglie previste per la riduzione.
Si tratta, per fare un esempio, del TFR, del reddito della casa di abitazione, degli arretrati che sono sottoposti a tassazione separata.
Ma anche le rendite Inail, gli assegni di accompagnamento, le pensioni privilegiate e le pensioni e gli assegni per invalidi, ciechi e sordomuti.
 
 
 
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