La Cassazione ha chiarito che in caso di truffa telematica tramite carta ricaricabile la competenza spetta al Giudice del luogo in cui la persona offesa ha proceduto al versamento di denaro sulla carta

Con la sentenza n. 49988/2018, la Cassazione si è pronunciata sul conflitto di competenza tra due Tribunali relativamente a una causa di truffa telematica. Più specificamente il Tribunale di Vasto aveva disposto la trasmissione al Tribunale di Cosenza degli atti relativi all’illecito realizzato da un cittadino calabrese.

Questi aveva messo in vendita un sul sito internet ‘subito.it’ un pezzo di ricambio di un’autovettura garantendone l’immediata disponibilità, ma senza consegnare il bene all’acquirente. Il tutto nonostante il pagamento della somma di 350,00 euro, effettuato tramite la ricarica di una carta postepay.

Il Giudice abruzzese si era dichiarato incompetente basandosi sul presupposto che il delitto di truffa contrattuale realizzata online si consuma nel luogo dove l’agente consegue l’ingiusto profitto e non già in quello dove lo stesso percepisce il pagamento della persona offesa.

La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cosenza, tuttavia,  sollevava  conflitto di competenza negativo.

Secondo il Gip, nel caso di specie, doveva ritenersi competente il Tribunale di Vasto. Il magistrato rilevava, infatti, come secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, nei delitti di truffa, laddove il profitto è percepito mediante accredito su carte di pagamento ricaricabili, il luogo di consumazione del reato deve individuarsi in quello in cui la persona offesa procede al versamento del denaro sulla carta, in conseguenza del quale l’agente ottiene la disponibilità della somma accreditata.

La Suprema Corte, investita della vicenda, ha ritenuto di aderire all’argomentazione del Giudice calabrese,  dichiarando la competenza del Tribunale di Vasto.

Gli Ermellini hanno confermato che nella fattispecie di truffa esaminata, il tempo e il luogo di consumazione del reato sono quelli in cui la persona offesa ha proceduto al versamento del denaro sulla carta. Ciò poiché l’operazione realizza contestualmente sia l’effettivo conseguimento del bene da parte dell’agente sia la definitiva perdita dello stesso bene da parte della vittima.

 

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1 commento

  1. Mi e` successo quasi lo stesso pero` stavo comprando un armadio. Ho visto l´annuncio su facebook e ho contattato il proprietario di questo armadio antico molto bello che volevo portare a casa e che costava 400 euro. Inizialmente mi aveva chiesto di versare l´intera somma sulla sua postepay ma al mio rifiuto, poiche´ non mi sembrava abbastanza sicuro, mi ha chiesto di versare solo 50 euro e dare il resto in contanti alla consegna. Dopo aver versato questi soldi e` letteralmente sparito, cancellato da fb e mi ha bloccato dappertutto. Dopo ho visto su tellows.it che il numero di questa persona apparteneva a un signore che truffa la gente da molto tempo e lo fa con svariati prodotti. Vorrei denunciarlo al tribunale di Bologna ma ho paura che le spese sarebbero superiori ai 50 euro che ho pagato al truffatore

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