La Federazione degli Ordini dei Medici prende posizione contro i camici bianchi che, al di fuori di alcuni casi condivisi,  sconsigliano la somministrazione dei sieri, affermando la necessità di misure pro vaccini che coinvolgano istituzioni e cittadini

Quella dei vaccini è una questione deontologica che può comportare, per i medici che li sconsigliano, provvedimenti disciplinari che arrivano fino alla radiazione dall’albo. E’ la dura presa di posizione della Federazione degli Ordini dei Medici (FNOMCeO) che ha presentato oggi un documento, approvato all’unanimità nel corso dell’ultimo Consiglio nazionale, contro il crescente fronte degli ‘antivax’.

Ci sono eccezioni. “Solo in casi specifici – si spiega nel documento – quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica

L’iniziativa punta a coinvolgere non solo tutti i medici, ma i decisori pubblici, le istituzioni, i legislatori, i magistrati, i ricercatori, i comunicatori e, soprattutto, i pazienti e i cittadini. L’obiettivo è quello di favorire le vaccinazioni in Italia, in particolare nei primi mesi di vita, mediante un’adeguata responsabilizzazione dei genitori e prevedendo, tra le altre misure, “l’impossibilità dei figli a frequentare la scuola durante i periodi epidemici, la non iscrivibilità all’asilo nido, ed eventualmente l’assicurazione contro danni da mancata vaccinazione”.

La FNOMCeO propone in particolare di intensificare la campagna per l’adesione del personale sanitario alla vaccinazione, intensificare le campagne per valorizzare il ruolo del medico nella promozione delle vaccinazioni, riconfermare l’obbligo dei medici di collaborare all’attuazione dei provvedimenti di sanità pubblica, migliorare la comunicazione in campo vaccinale nei confronti dei cittadini-utenti per favorire la partecipazione attiva e consapevole della popolazione ai programmi vaccinali, garantire l’omogeneità delle campagne vaccinali a livello nazionale.

Tra i punti riportati nel documento vi è anche la sollecitazione al ministero della Salute e alle autorità competenti, a costituirsi parte civile, presentarsi in giudizio e collaborare con i pubblici ministeri per impugnare possibili sentenze che stabiliscano per giurisprudenza la correlazione tra vaccini e autismo fondandosi su singole attestazioni mediche.

La Federazione ricorda che secondo la Costituzione della Repubblica la tutela della salute dell’individuo rappresenta un interesse della collettività. “Tale imperativo costituzionale si attaglia ai vaccini che, proteggendo il singolo dalla possibile comparsa di gravi malattie, tutelano la comunità attraverso il cosiddetto effetto gregge, che si realizza quando una percentuale variabile tra l’85% e il 96%, a seconda della contagiosità della malattia, induce una riduzione fino alla cessazione della circolazione degli agenti patogeni”.

“I vaccini sono, nella storia della medicina, gli interventi più efficaci mai resi disponibili per l’uomo – afferma il presidente FNOMCeO, Roberta Chersevani – Ed è forse proprio la scomparsa del confronto quotidiano con le conseguenze mortali o invalidanti di tante malattie, dovuta alla scoperta dei vaccini e delle terapie antibiotiche, che ha indotto la cittadinanza a credere che il successo sulle malattie infettive fosse definitivo”.

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