Eseguita all’ospedale Molinette una innovativa biopsia toracica che ha permesso di ottenere la corretta diagnosi per una definitiva guarigione di un paziente torinese

Una nuova tecnica diagnostica ha permesso, grazie all’utilizzo di una biopsia toracica minimamente invasiva con un tracciante a fluorescenza, di giungere alla corretta diagnosi relativa al caso di un paziente 37ennne, dopo alcuni tentativi infruttuosi che avrebbero portato ad una errata valutazione.

Nel novembre del 2017 l’uomo aveva iniziato ad accusare i primi sintomi di deperimento fisico e alcuni segnali di problemi al polmone sinistro. Inizialmente gli era stata diagnosticata una tubercolosi. Ma nel novembre 2018 la situazione era precipitata e si era sospettato un tumore polmonare.

Il paziente era stata pertanto sottoposto a biopsia con tecniche tradizionali (TC e broncoscopia) che purtroppo erano risultate inconclusive. Non si era riusciti a capire – spiega la struttura sanitaria in una nota – la causa e l’origine di queste lesioni necrotiche, che mostravano un costante aumento di dimensioni e numero. 

Il paziente, quindi, era stato riferito alla Chirurgia Toracica universitaria dell’ospedale Molinette (diretta dal professor Enrico Ruffini), dove gli era stata proposta una innovativa biopsia mininvasiva utilizzando un tracciante fluorescente.

I chirurghi Paraskevas Lyberis e Francesco Guerrera hanno iniettato per via endovenosa una sostanza tracciante (Indocianina), che si distribuisce nel corpo del paziente e che va a depositarsi in maniera selettiva nelle cellule tumorali dando un effetto verde fluorescente.

In sala operatoria i due chirurghi, attraverso una minima incisione di 8 mm nella parte destra del torace, hanno visualizzato il polmone con una sonda per localizzare il tracciante fluorescente che si era legato alle cellule patologiche.

Attraverso una controapertura di 2 cm, sempre sul torace, i medici hanno poi asportato solo la parte malata (colorata in verde), con il risultato di effettuare una biopsia chirurgica mirata, rispetto ad una maggiore quantità di tessuto polmonare, come sarebbe stato richiesto con una tecnica tradizionale.

Grazie a questa tecnica innovativa in campo polmonare è stato così possibile effettuare una diagnosi precisa e definitiva del problema, che fortunatamente ha escluso, come invece si sospettava, una neoplasia polmonare.

La diagnosi definitiva è stata un linfoma del mediastino curabile. Il paziente ha iniziato la terapia mirata per il linfoma, con un’ottima risposta, in attesa di effettuare un trapianto autologo di midollo, che gli permetterà di tornare ad una vita normale.

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