L’uomo sarebbe riuscito a entrare con l’arma nel presidio di Adelfia (Bari) minacciando di tagliarsi le vene. Polemiche per la sicurezza dell’ambulatorio

Ancora un episodio di violenza in una sede di guardia medica. Si è verificato presso il presidio di continuità assistenziale di Adelfia, in provincia di Bari. Un paziente psichiatrico si è presentato in ambulatorio brandendo un coltello e dando in escandescenze. L’uomo, forse esaperato da una prestazione negata, un ricovero nell’ospedale vicino, avrebbe minacciato di tagliarsi le vene.

La sede non ha vie di fuga ed era stata già segnalata come non sicura a dicembre 2017. In questa contesto drammatico – riporta una nota dell’Ordine dei medici provinciale – c’è un ulteriore aspetto allarmante. La dottoressa di guardia era riuscita ad attivare il pulsante collegato alla vigilanza, ma gli uomini della sicurezza sarebbero giunti sul posto ben 30 minuti dopo la chiamata, quando ormai la crisi si era risolta.

L’episodio presenta inquietanti analogie con quello che portò alla morte la psichiatra Paola Labriola.

Un medico di guardia da solo, una sede già denunciata come insicura, un paziente che riesce ad entrare in ambulatorio con un’arma da taglio. Fortunatamente, in questo caso, non si è arrivati al dramma perché il paziente avrebbe rivolto l’arma contro se stesso. La dottoressa poi sarebbe riuscita a tranquillizzarlo, limitando le ferite che l’uomo si sarebbe auto inflitto.

Tuttavia, secondo l’OMCeO, quanto accaduto ribadisce l’insicurezza delle sedi di continuità assistenziale della provincia di Bari sia per i medici che per i cittadini. “Il fatto che le lesioni siano state auto inflitte e che la dottoressa se la sia cavata con uno shock – prosegue la nota – non rendono l’episodio meno grave.

L’Ordine, di fronte al ripetersi delle aggressioni e alla situazione di abbandono di alcuni presidi, aveva chiesto la chiusura delle sedi non a norma. Ma ad oggi gli appelli sarebbero caduti nel vuoto. “Dopo il caso di Adelfia – afferma il Presidente Filippo Anelli – chiediamo alle autorità competenti di individuare eventuali responsabilità di questo ennesimo episodio di violenza”.

Anelli, inoltre,  annuncia la richiesta al Prefetto di convocare il Comitato per l’ordine e la sicurezza. L’obiettivo è lo  svolgimento di una verifica dei sistemi di sicurezza e dei modelli organizzativi della continuità assistenziale. “Oggi per un puro caso fortuito quanto accaduto ad Adelfia non è sfociato in una tragedia. I vertici regionali devono rendersi conto che non c’è più tempo da perdere e che bisogna adottare soluzioni per evitare che i medici si trovino di guardia da soli in sedi non messe in sicurezza. I medici della notte – conclude -. non possono sfidare la sorte ogni volta che vanno al lavoro”.

 

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