Il Guardasigilli, dopo l’inchiesta di Reggio Emilia sugli affidi illeciti, ha assicurato l’impegno dello Stato per garantire i diritti e la serenità dei minori e delle loro famiglie

“I bambini sono il bene più prezioso per una società, il futuro di un Paese. Lo Stato deve essere vicino ai territori quando ci sono fatti che li stravolgono come è accaduto in questa zona. Noi vogliamo collaborare per migliorare concretamente le cose”. Sono le parole rivolte dal Guardasigilli Alfonso Bonafede, in occasione di un incontro svoltosi nei giorni scorsi  con i  sindaci della Val d’Enza, le associazioni e i familiari dopo l’inchiesta sugli affidi illeciti.

Bonafede rivolgendosi ai parenti dei bambini ha aggiunto: “Lo Stato, oltreché chiedere scusa per le mancanze del passato, deve anche impegnarsi al massimo per garantire i diritti e la serenità dei minori e delle loro famiglie. Sulla pelle dei bambini non si possono fare calcoli o polemiche politiche. Bisogna fare in modo che la giustizia abbia dei meccanismi di controllo su tutti i passi di un bambino dato in affidamento per verificare che sia tutelato come persona. Su questo non ci sono dubbi. Il modello di un tribunale che lavora soltanto per i bambini è un modello che segue tutta l’Europa. C’è anche una direttiva europea che porta avanti il modello italiano”.

Ricordando i risultati già raggiunti in tema di tutela dei minori, il Guardasigilli ha concluso: “Il primo, importantissimo, obiettivo lo abbiamo già ottenuto con l’avvio della Squadra speciale per la protezione dei minori che si occuperà di monitoraggio a livello nazionale e di coordinamento per superare lo spezzettamento di competenze che ha impedito finora di avere un controllo a 360 gradi del percorso degli affidi. Dalla Val d’Enza, ribadendo la massima fiducia nel lavoro di accertamento della magistratura, dobbiamo ripartire con gli occhi bene aperti su quello che è successo in passato e su quello che non dovrà mai più accadere in futuro”.

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