In un paese in cui le liste d’attese per un trapianto di cuore superano i due anni, ci pensa la tecnologia a dare speranza a quanti soffrono di patologie cardiovascolari. 

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Il nuovo cuore artificiale di ultima generazione “Heart Mate III” è stato impiantato al San Camillo di Roma dal prof. Francesco Musumeci, direttore della Cardiochirurgia e del centro regionale trapianti dell’ospedale e dalla sua équipe. Il paziente che si è sottoposto all’intervento aveva avuto un infarto a gennaio e non c’era tempo di aspettare un cuore vero: «Questo paziente tornerà a casa e potrà tornare alla sua vita familiare e di lavoro». Questa pompa è alimentata da delle batterie, il paziente avrà così una cintura con delle batterie che alimenteranno la pompa e potrà svolgere tutte le sue funzioni, senza alcun problema, farà la sua vita regolarmente.

«L’innovazione tecnologica – ha spiegato il prof. Musumeci –  di un prodotto che si avvicina sempre più al vero cuore in termini di funzioni, un prodotto che realmente un domani potrebbe sostituire il cuore nelle sue funzioni, quindi diventare un’alternativa al trapianto di cuore». «Si tratta di una pompa centrifuga – continua Musumeci –  che si muove all’interno di un campo elettromagnetico dove non ci sono punti di contatto ed è il magnete che la tiene sospesa e la fa ruotare». La pompa così non si usura e non si scalda e il trauma sul sangue si riduce al minimo.

«Il campo magnetico eliminando punti di contatto e di attrito, chiaramente elimina il rischio di usura – aggiunge Musumeci, – sta proprio in questo l’evoluzione tecnologica, sempre più verso sistemi quanto più perfetti possibili, che possano realmente durare nel tempo, senza andare incontro a problemi tecnici, quindi affidabilità della macchina».

Il nuovo modello pesa poco più di 100 grammi ed è una pompa meccanica di ultimissima generazione, che soli pochi giorni fa ha ricevuto il via libera per l’utilizzo clinico in Europa; è più contenuto nelle dimensioni, tanto da renderne possibile l’impianto attraverso tecniche operatorie mini invasive e presenta una significativa riduzione di complicanze e mal funzionamento.

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2 Commenti

  1. Questo articolo sul San Camillo é un esempio di ignoranza ed é pieno di bugie ed omissioni. Sui siti dei quotidiani maggiori non é più nemmeno possibile commentarlo.
    Cosi si sviluppano solo storture culturali che poi ricadono in modo rovinoso su medici e pazienti che vivono insieme la malattia e le possibili soluzioni terapeutiche. In questa “notizia” la storia e la cultura alla base di queste tecnologie, che merita un grande rispetto per i tanti che fattivamente hanno contribuito al suo sviluppo, viene del tutto calpestata.
    Il magnetismo ha ad esempio una lunghissima storia nelle assistenze al ventricolo (impropriamente chiamate cuori artificiali) e non é certo iniziata con questo tipo di pompa!
    Io non sono un medico ed ho l’onore di lavorare con Ettore Vitali, che tra i professionisti di questo campo é uno dei guru veri, non “pompati” da “uffici stampa” o comunicati regionali.
    Cordialmente,
    Sabrina Sperotto

    • Cara Sabrina come hai ben detto é un comunicato che di per sé non può essere considerato un approfondimento, quindi ti pregherei di inviarci tu e il prof. Vitali affinché sia pubblicato.
      Grazie della collaborazione

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