Un altro caso di meningite batterica in Piemonte. Attivata la profilassi per i contatti stretti del bimbo ricoverato a Torino

Adesso è ufficiale: è meningite batterica quella che ha colpito il bambino di 10 anni di Leini (TO), ricoverato all’Ospedale Infantile Regina Margherita. La notizia è stata confermata questa mattina al direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Asl Torino 4, dottoressa Maria Pia Alibrandi. Pur non essendo ancora disponibile la tipologia di batterio interessato, è certo che si tratti di infezione da meningococco per il bimbo, alunno della scuola primaria di frazione Tedeschi a Leini.
Intanto, è bastato il solo sospetto che si potesse trattare di meningite batterica per arrivare immediatamente i protocolli di profilassi previsti. L’Azienda sanitaria ha subito avviato un’indagine epidemiologica per identificare i conviventi e i contatti stretti nel periodo di 10 giorni precedenti all’ultimo contatto con il bimbo, a partire dalla data della diagnosi. È stata quindi somministrata a tutti quanti (7 adulti tra insegnanti e collaboratori scolastici e 18 bambini compagni di classe) la profilassi antibiotica prevista in questi casi, che ha quindi interessato sia i contatti stretti scolastici sia quelli dell’ambiente di vita che non erano stati sottoposti a profilassi presso il Regina (l’Asl Torino 4 ha proceduto per 6 adulti e 21 bambini).
Ma in cosa consiste la profilassi specifica in questi casi?
In casi di meningite batterica deve essere somminastrata una compressa di ciprofloxacina da 500 mg per gli adulti, mentre per i bambini e i minori di 18 anni si utilizza la rifampicina in relazione al peso. Il contatto occasionale o regolare, ma non ravvicinato e prolungato con l’ammalato, non necessariamente è considerato un fattore di rischio e dunque in tali casi non vi è motivazione alla somministrazione della profilassi antibiotica. Va comunque tenuto bene a mente che 10 giorni sono il tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria, tenuto conto del massimo periodo di incubazione della malattia; qualora al momento dell’identificazione dei contatti fossero già trascorsi 10 giorni dall’ultimo contatto, gli individui esposti non sono considerati a rischio.
Nel frattempo, la Asl con una nota rassicura circa l’estrema rarità dei casi di meningite batterica. “I dati regionali sulle malattie invasive da meningococco in Piemonte – si legge nella nota – mostrano, a partire dal 2008, una riduzione significativa dei casi. Nel 2016, l’incidenza è stata di 15 casi, pari a 0,3 casi per 100 mila abitanti, dato in linea con quello registrato a livello nazionale. Una rassicurazione, quella della Asl, seguita a ruota da quella della sindaca di Leini, Gabriella Leone.
“Il caso è unico e isolato – ha dichiarato – e non ci sono quindi motivi per chiudere la scuola”

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