Artroporesi anca sinistra e gravi conseguenze post operatorie con paresi dello SPE sinistro è quanto lamentato dal paziente (Tribunale Rimini, 29/09/2021 n. 867).

Artroporesi anca sinistra è stata svolta senza l’esigibile standard richiesto e la lesione provocata a carico del nervo sciatico popliteo esterno sx concretizza postumi iatrogeni permanenti.

L’attore espone di essersi sottoposto a intervento chirurgico di artroprotesi anca sinistra presso il Reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’Ospedale di Riccione. In sede post -operatoria, lamentava un forte dolore e formicolio all’arto inferiore sinistro, con completa impossibilità di dorsiflessione del piede e gli veniva diagnosticata l’insorgenza di una ” paresi dello SPE sinistro “, con peggioramento delle capacità motorie dell’arto e di deambulazione.

Successivamente, si sopponeva ad un “intervento di neurolisi nervo sciatico popliteo esterno a sinistra, al preciso fine di apportare un miglioramento all’accertata ipostesia e deficit della flessione dorsale del piede e dita a sinistra” e per tentare di ridurre la forte algia al dorso del piede sx. All’esito delle cure effettuate, tuttavia, l’attore lamentava la persistenza di postumi permanenti, che imputava alla condotta dei medici che lo avevano operato .

Incardinava il procedimento ex art. 696 -bis c.p.c. , ma non si raggiungeva alcun accordo.

L’Azienda ospedaliera convenuta evidenzia che in sede di ATP il CT U non forniva le risposte e le precisazioni circa le ” due ipotesi patogeniche ” proposte e non avesse indicato quale potesse essersi verificata nel caso di specie ( “una in base alla quale …durante l’intervento negli indispensabili movimenti di flessione del ginocchio…una forte trazione abbia lesionato il nervo sciatico…, l’altra in base alla quale si sarebbe …verificata forte compressione del nervo sciatico…durante l’intervento chirurgico…ipotesi sostenuta anche in base al fatto che durante il successivo atto operatorio effettuato 10.10.2014 presso la Divisione di Neurochirurgia dell’Ospedale Policlinico Maggiore di Milano si rilevavano tenaci aderenze fasciali lungo il nervo peroneale” ).

Viene disposta una seconda CTU.

Il Consulente dà atto che “Il 15 luglio 2014, era sottoposto ad intervento di artroprotesi anca sinistra non cementata con accesso anteriore mini -invasivo. Nel verbale operatorio era riportato: “incisione anteriore … si individua l’intervallo tra il tensore della fascia lata e il sartorio. Incisione della fascia lata. Legatura dei vasi circonflessi. Capsulotomia e resezione del collo femorale, asportazione della testa femorale. Con adatto strumentario si prepara la cavità acetabolare e vi sia applica componente protesica cotiloide con relativo inserto. Preparazione del versante femorale e applicazione di stelo protesico. Si applica adatta testina e si procede alla riduzione della protesi ed alle manovre di stabilità … drenaggio, sutura per strati, medicazione …. Alla dimissione, avvenuta il 23 luglio 2014, era suggerito di proseguire il protocollo riabilitativo, di utilizzare stampelle per 7 giorni per poi passare alla sola stampella destra fino al successivo controllo e di indossare calze antitrombo. Era altresì prescritta terapia anticoagulante, antinfiammatoria e neuroprotettiva .,,,,,,, In data 05 Agosto 2014 era sottoposto a visita specialistica neurologica che documentava un “quadro compatibile con deficit SPE sin da verosimile neuropatia meccanica (compressione prolungata al capitulum fibulae?) ……. Per tale motivo il 10 Ottobre 2014 veniva ricoverato al Policlinico di Milano e sottoposto ad intervento di neurolisi del nervo sciatico popliteo esterno sinistro ed era dimesso il giorno seguente”.

In sintesi, il CTU,  ha ritenuto la scelta di intervento chirurgico di artroprotesi anca sinistra “conforme con quanto raccomandato in casi consimili proprio in considerazione della presenza di dolore e limitazione funzionale lamentati , rappresentando la natura routinaria dell’esecuzione dello stesso”  ed ha evidenziato che ” Le lesioni del nervo sciatico rappresentano complicanze note della chirurgia ortopedica dell’anca e sono generalmente di origine iatrogena “.

Conseguentemente, è ragionevole ritenere che la prestazione professionale (id est, intervento di artroporesi anca sinistra), sia stata svolta in assenza dell’esigibile standard richiesto in casi analoghi e che la lesione provocata a carico del nervo sciatico popliteo esterno sinistro rappresenti substrato per il concretizzarsi di postumi iatrogeni civilmente risarcibili”.

Sottolinea il Giudice, in punto di nesso causale, che la relazione eziologica tra l’evento lesivo allo SPE di sinistra e l’inadeguata condotta, di tipo commissivo, dei Sanitari di Riccione, non ravvisando fattori causali alternativi (anteriori, concomitanti o successivi), inseriti nella sequenza logico-temporale di riferimento, idonei ad interrompere il nesso causale tra condotta commissiva ed evento lesivo.

L’Azienda sanitaria viene condannata al ristoro dei danni non patrimoniali, comprensivi di personalizzazione, e al ristoro del danno alla capacità lavorativa specifica, per l’importo complessivo di € 141.507,30.

Avv. Emanuela Foligno

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