Allarme dei pediatri di SiMPeF che denunciano come siano aumentati gli adescamenti online dei minori negli ultimi tre anni
Sono aumentati gli adescamenti online dei minori e degli adolescenti online. A dirlo sono i pediatri che ne hanno parlato a Milano, al sesto Convegno nazionale SiMPeF, il Sindacato medici pediatri di famiglia.
I casi di cyberbullismo e di dipendenza dalla tecnologia tra bambini e adolescenti sono infatti in netto aumento.
Non è certo una novità che anche i piccolissimi, oramai, abbiano una enorme familiarità con schermi touch e computer.
Anche per questa ragione sono aumentati gli adescamenti online dei minori, oltre che per una minore vigilanza da parte degli adulti.
Il 30% dei piccoli con meno di due anni ha già avuto un primo contatto con un smartphone. Molti a 9 anni hanno già il loro profilo social.
Questo fa sì che per i bambini con un’età compresa tra i 18 e i 24 mesi, i rischi aumentino in modo esponenziale.
Con il trascorrere degli anni e l’evolversi della tecnologia, si abbassa vertiginosamente l’età di utilizzo dei mezzi tecnologici.
Oggi, il 98 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni possiede uno smartphone personale. Tra i ragazzini della fascia 11-13 anni, l’età media di utilizzo della tecnologia informatica è scesa di un anno per quanto riguarda l’uso del primo cellulare.
“Deve cambiare l’attenzione che i genitori dedicano ai propri figli, circa l’accesso alle tecnologie”, secondo Rinaldo Missaglia, Segretario generale SiMPeF.
Perché se è vero che l’evoluzione tecnologica ha degli aspetti positivi, è anche importante capire come molti pericoli abbiano come bersaglio proprio i più giovani.
“I genitori – prosegue Missaglia – devono essere consapevoli che quando il proprio bambino o bambina usa un cellulare o un computer può andare su Internet, accedere alle chat, rischiare incontri potenzialmente pericolosi”.
Secondo Monica de Angelis, Direttore scientifico del Dipartimento formazione SiMPeF, “al di là dei chiari problemi di bambini e adolescenti che subiscono abusi, cresce il disagio psicologico”.
Per questa ragione una parte del convegno è stata dedicata anche alle forme di dipendenza dalla tecnologia.
L’obiettivo “è di inquadrare il fenomeno, conoscerlo meglio e poter sensibilizzare i genitori che troppo spesso mostrano scarsa consapevolezza di tutto ciò”.
Quanto alla dipendenza dalla tecnologia, Cinzia Bressi, Professore Associato di psichiatria Università degli studi di Milano e Vice-Presidente Centro Mafalda OggiDomani for Children and Adolescents ha fornito degli importanti spunti di riflessione.
“Senza entrare nel dettaglio delle singole forme di addiction tecnologica, che vanno dalla social network addiction, una dipendenza da connessione, aggiornamento e controllo del proprio profilo, alla friendship addiction, la spasmodica ricerca di nuove amicizie virtuali, alla dipendenza da videogioco, al vamping ossia il trascorrere numerose ore notturne sui social media a parlare e giocare con gli amici o la fidanzata/o, e a molte altre, si tratta di un problema che riguarda soprattutto gli adolescenti dai 13 sino ai 20 anni”.
Tutte attività il cui “effetto sulle età più precoci dell’uso e dipendenza dal cellulare e dal computer è sottovalutato dai genitori, che spesso inconsapevolmente lo avallano e sostengono”.
Quanto ai casi di adescamento online, secondo Telefono Azzurro sono triplicati in 3 anni passando dal 4,4 al 14,2 per cento delle segnalazioni ricevute al numero 114 di Emergenza infanzia tra il 2012 e il 2014.
“Ma ciò che è peggio – afferma Bressi – è la sottovalutazione di queste insidie da parte dei genitori”.
Infatti, sempre per Telefono Azzurro, un genitore su 2 ritiene improbabile che il proprio bambino, chattando, possa incontrare un pedofilo.
Uno su 2 considera impossibile possa essere esposto a immagini esplicite. Infine, l’88,9 per cento esclude completamente che il proprio figlio possa spogliarsi e mettere propri video o immagini esplicite online.
Dati allarmanti che invece dovrebbero ricordare ai genitori quanto una vigilanza sull’uso che della tecnologia fanno i nostri figli, è sempre più necessaria e urgente.
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