Il ministro Grillo ha fatto il punto sulle risorse mancanti per quanto riguarda i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, auspicando un aumento dei fondi

Seicento milioni di euro: sarebbe questa la cifra mancante per quanto riguarda i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza che ha portato il ministro Grillo ad auspicare un aumento dei fondi in tal senso.

Le risorse mancanti per l’entrata in vigore del nomenclatore tariffario previsto dai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza sarebbero dunque consistenti.

A ricordarlo è stato proprio la titolare del dicastero della Salute, ascoltata oggi dalle Commissioni sanità di Camera e Senato.

Il problema è serio e richiede un aumento dei fondi per i Lea, senza i quali prestazioni importanti e innovative non possono essere introdotte.

Grillo ha ricordato ad esempio l’impiego di protesi all’avanguardia al posto di quelle obsolete o di prestazioni come la fecondazione assistita. Entrambe risultano bloccate proprio per la carenza di fondi.

“L’intenzione di questo Governo – ha detto il ministro Grillo – è di aumentare i fondi per il Servizio Sanitario Nazionale, ma abbiamo anche la necessità di coprire quello che non era stato coperto dalla scorsa legislatura a livello economico”.

“La mancata approvazione del nomenclatore delle prestazioni dell’assistenza specialistica ambulatoriale – prosegue il ministro – previsto dal decreto sui Lea non può essere effettivo perché il decreto è fermo al ministero dell’Economia per una mancanza di coperture finanziarie, non di 40 milioni di euro, come qualcuno ha detto, ma di circa 600 milioni”.

La questione è seria e nasce dalla sottostima delle coperture necessarie.

“Noi, quando eravamo all’opposizione, avevamo già detto – ha ricordato Grillo – che c’erano delle incongruenze tra le coperture sbandierate e le coperture reali”.

Per quel che concerne i finanziamenti per la Sanità, ha sottolineato il ministro, “mi fa ridere chi dice che il nostro banco di prova sarà la prossima legge di Bilancio. È evidente che non potremo fare tutto nella prima finanziaria, né lo abbiamo mai detto. È evidente che saremmo stati degli stolti e sconsiderati se lo avessimo detto”.

 

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