Gli interventi sono stati eseguiti al Careggi di Firenze. Tutti i reni trapiantati hanno ripreso a funzionare immediatamente e nessun paziente ha avuto complicanze post-operatorie

Per la prima volta in Italia in uno stesso centro sono stati eseguiti tre trapianti da donatori viventi, incompatibili immunologicamente con il proprio partner di riferimento. E’ accaduto presso  l’Azienda ospedaliero – universitaria Careggi di Firenze con l’utilizzo della tecnica cross-over cioè dell’accoppiamento incrociato.
“Gli interventi sono stati possibili trapiantando i tre reni prelevati dai donatori ai rispettivi riceventi compatibili che erano appartenenti ad una delle altre due coppie”. A spiegarlo è il professor Sergio Serni direttore della Chirurgia urologica robotica, mini invasiva e dei trapianti renali del Dipartimento oncologico e di chirurgia a indirizzo robotico.
I donatori sono stati tre uomini che hanno donato il rene, assegnato in base alla compatibilità al di fuori della coppia di appartenenza, in due casi alle mogli e in un caso al figlio.

Tutti i reni trapiantati nei giorni scorsi hanno ripreso a funzionare immediatamente e nessun paziente ha avuto complicanze post-operatorie.

“Questa esperienza è stata complessa dal punto di vista organizzativo per il coinvolgimento di 6 persone fra donatori e riceventi. Ma dimostra non solo come sia altruistico e nobile l’atto della donazione ma come la fiducia negli altri possa ripagare, tanto da donare il proprio rene ad una persona sconosciuta, anche per questo l’impegno nella gestione del percorso di donazione è stato particolarmente intenso”. A dichiararlo è la dottoressa Maria Luisa Migliaccio del Centro Regionale Allocazione Organi e Tessuti.
Importante è stato il lavoro di preparazione e supporto alle coppie che ha richiesto un periodo di circa 3 mesi prima che il programma si potesse realizzare.
Tutti i prelievi di rene da donatore vivente sono stati effettuati con chirurgia mininvasiva robotica e anche i trapianti in 2 casi sono stati eseguiti con chirurgia robotica. Per poter eseguire i prelievi e i relativi trapianti in successione, in certi momenti, sono stati impiegati contemporaneamente tutti e tre i robot chirurgici installati nelle sale del complesso chirurgico del padiglione San Luca di Careggi.
 
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