Un giovane proveniente dal Kosovo è stato sottoposto a una delicata operazione di chirurgia maxillofacciale per risolvere una anchilosi bilaterale delle articolazioni temporo-mandibolari

“Questa è una storia di successo che dimostra come il nostro sistema sanitario riesca ad offrire una qualità di livello internazionale, riuscendo a risolvere casi di estrema complessità. I miei complimenti all’équipe e a tutti quelli che hanno seguito questo caso, un vero esempio di collaborazione tra sistema salute, istituzioni e volontariato”. Lo ha dichiarato il Vicepresidente con delega alla Salute della Regione Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi commentando il caso di un ragazzo operato a Udine dall’équipe di chirurgia maxillofacciale per le gravi conseguenze di un trauma.

Il giovane, di origini Kosovare,  era già stato plurioperato presso altre strutture, anche italiane, più volte durante l’età infantile per una anchilosi bilaterale delle articolazioni temporo-mandibolari.

Non riusciva ad aprire la bocca per cui non mangiava, non parlava e non socializzava.

L’Associazione di volontariato S.O.S. Infanzia nel Mondo onlus e  Suor Giuliana, una suora che si è presa cura del ragazzo fin da bambino, attivando un canale umanitario lo hanno fatto visitare dagli specialisti della Chirurgia Maxillo Facciale di Udine, diretta dal Professor Massimo Robiony.

Clinicamente i medici hanno evidenziato una situazione gravissima per cui, a causa dell’anchilosi della mandibola con il basicranio, il paziente non era in grado di aprire la bocca, neanche di pochi millimetri, e quindi di alimentarsi normalmente. Una situazione incompatibile con una vita normale oltre che pericolosa.

Da li la decisione di intervenire chirurgicamente per rimuovere il blocco anchilotico e contemporaneamente ricostruire l’articolazione temporo-mandibolare bilateralmente con due protesi fatte su misura.

“A ottobre – riferisce il Prof. Robiony – il paziente è riuscito ad ottenere il visto per cure mediche e quindi è stato sottoposto al delicato intervento presso la nostra struttura”. Vi sono solo 2 centri in Italia, oltre a Udine, in grado di eseguire l’operazione, anche perché richiede un’organizzazione particolarmente complessa: la progettazione in realtà virtuale dell’intero cranio, l’analisi delle problematiche chirurgiche, la dettagliata analisi  del caso multidisciplinare con i radiologi interventisti.

Il primario di Anestesia, dott. Flavio Bassi, ha perfezionato il tutto eseguendo una tracheotomia mini invasiva con fibroendoscopia con una minima perforazione della trachea. L’intervento è durato 12 ore. Ora il ragazzo sarà seguito nel capoluogo friulano in follow up per almeno un anno.

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