Il Consiglio dei Ministri ha ratificato l’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area sanità sottoscritto a luglio in ARAN
Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’autorizzazione al Ministro per la pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, all’espressione del parere favorevole del Governo sull’ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’area sanità (dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, ivi compresi i dirigenti delle professioni sanitarie) per il triennio 2016/2018, sottoscritta dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (ARAN) e dalle Confederazioni e organizzazioni sindacali rappresentative il 24 luglio 2019. Lo annuncia una nota di Palazzo Chigi Il testo verrà ora inviato alla Corte dei Conti per la bollinatura.
La ratifica del nuovo testo contrattuale – fa sapere il Dipartimento della Funzione Pubblica – adegua gli istituti del rapporto di lavoro dopo una vacanza contrattuale che durava da circa dieci anni. In particolare, riconosce incrementi retributivi a regime del 3,48%, corrispondenti ad un beneficio medio complessivo di circa 190 Euro/mese, che valorizza anche la quota di retribuzione erogata a livello locale per la remunerazione delle condizioni di lavoro, dei risultati raggiunti e degli incarichi dirigenziali. In tale ambito, è stata operata una rivalutazione degli stipendi tabellari a regime di 125 Euro mese per tredici mensilità a cui si aggiungono gli ulteriori incrementi che hanno interessato la parte accessoria del salario, con una particolare attenzione agli istituti retributivi più direttamente correlati alla erogazione dei servizi (guardie mediche e retribuzione di risultato)”.
“Una bellissima notizia!” commenta su twitter il Ministro della Salute Roberto Speranza. “Finalmente più risorse per chi ogni giorno si prende cura della nostra #Salute”.
Esultano anche i principali sindacati di categoria. “Si avvicina un risultato atteso da 10 anni – afferma il segretario dell’Anaao Assomed Carlo Palermo – e un primo segno di attenzione per quelle categorie che hanno garantito l’accesso alle cure ai cittadini in una fase critica del nostro SSN”.
Sulla stessa linea il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi. “È stato un percorso tortuoso perché un contratto particolarmente positivo per i professionisti ha suscitato in questi mesi qualche difficoltà, ma l’impegno del Governo e delle Regioni consente di raggiungere il risultato sperato prima della fine dell’anno”.
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