Nella ricerca di UniSalute, il 28% evita il dentista perché non se lo può permettere. Eppure, quasi la metà degli intervistati boccia il “low cost”

Caro dentista, ma quanto mi costi? Troppo, almeno secondo una buona percentuale di italiani che, proprio per ragioni economiche, si è vista costretta a rinunciare alle visite dentistiche: quasi uno su tre per la precisione, secondo quanto emerge dalla nuova ricerca realizzata dall’Osservatorio Sanità di UniSalute.

Non è la paura, quindi, a far evitare i controlli, ma un problema materiale. E pensare che vi ha rinunciato persino un 28% che ne avrebbe sentito, invece, il bisogno. In ogni caso, se anche il restante 60% ha dichiarato di non aver avuto problemi ai denti, è comunque allarmante il fatto che si preferisca rinunciare arbitrariamente alla prevenzione (che invece i medici reputano fondamentale e sostengono fortemente).

Questo aspetto viene confermato anche nel dettaglio delle ragioni che hanno spinto gli italiani a rivolgersi a un dentista: solo il 53% lo ha fatto per un controllo, mentre il 47% lo ha fatto per curare un problema ormai già presente.

Quindi poca cultura della prevenzione e aumento dei costi delle cure dentistiche sono i principali nemici degli studi odontoiatrici. Non sembrano essere, invece, un vero problema, la concorrenza degli studi cosiddetti “low cost”: la ricerca, infatti evidenzia come “nonostante nel corso degli ultimi anni siano cresciute le offerte di cure dentistiche low cost, grazie a sconti proposti da aggregatori di offerte piuttosto che promozioni da parte di catene di studi dentistici o tariffe molto competitive offerte da studi dentistici all’estero, il 42% degli italiani preferisce non affidarvisi perché non si fida della qualità di questo tipo di offerta”.

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