Disabili con genitori monoreddito o disoccupati e relativo contributo statale.

Disabili con genitori monoreddito o in difficoltà economiche: requisiti di ammissione.

La contribuzione dello Stato per i genitori monoreddito o disoccupati con figli disabili è disciplinata dalla Legge n. 178/2020 e dal Decreto Ministeriale del 30 novembre 2021 che ha introdotto il cd. Bonus mensile genitori.

La disciplina di dettaglio del contributo mensile previsto per i genitori di figli disabili è contenuta nel Decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 12 ottobre 2021, che detta i “Criteri per l’individuazione dei destinatari e modalità di presentazione delle domande del contributo mensile in favore del genitore disoccupato o monoreddito con figli disabili a carico”.

Il contributo, previsto dall’art. 1, comma 365, della L. 30 dicembre 2020, n. 178, modificato dalla L. 21 maggio 2021, n. 69 non può superare l’importo massimo mensile di 500 euro netti. Viene erogato per l’intero anno ed è pari a 150 euro mensili se il figlio disabile a carico è uno, di 300 euro mensili se i figli disabili a carico sono due, di 500 euro mensili se i figli disabili a carico sono più di due.

Il riconoscimento statale rientra nei limiti dello stanziamento di 5.000.000,00 di euro per ogni anno (dal 2021 fino al 2023. In caso le risorse diventino insufficienti la priorità viene data  ai redditi ISEE più bassi, a parità di reddito a chi ha figli minori non autosufficienti, si passa poi ai nuclei con figli disabili gravi e infine a quelli in cui sono presenti figli con disabilità media.

L’art. 1 del provvedimento, nel definire i genitori disoccupati o monoreddito, i nuclei familiari monoparentali e i figli a carico con disabilità riconosciuta, indica i requisiti economici per l’applicazione della misura statale.

Per genitore disoccupato in particolare si intende la persona senza un’occupazione o che ha un reddito annuo da lavoro dipendente non superiore a 8.145 euro, e da lavoro autonomo non superiore a 4.800 euro annui.

E’ invece considerato genitore monoreddito chi ricava tutto il proprio reddito esclusivamente dall’attività lavorativa, prestata a favore anche di una pluralità di datori di lavoro o che percepisce un trattamento pensionistico previdenziale. Non si tiene conto della percezione di eventuali altri trattamenti assistenziali e si prescinde dall’eventuale proprietà della casa di abitazione.

Sono, infine, nuclei monoparentali quelli in cui è presente un solo genitore e anche più figli disabili a carico.

Per figli a carico disabili si intendono quelli che hanno una disabilità non inferiore al 60% e che sono a carico dei genitori perché percepiscono redditi non superiori a 4.000 euro fino a 24 anni di età; non superiori a 2.840,51 euro se maggiori di 24 anni.

La Circolare INPS n. 39 del 10 marzo 2022 ha fornito indicazioni di dettaglio sulla misura in parola.

La domanda per il contributo figli disabili deve essere presentata all’INPS in modalità telematica, o per mezzo dei Patronati, alla domanda deve essere allegata la dichiarazione dei redditi del genitore e il verbale di invalidità del figlio.

Inoltre, il genitore deve essere in possesso dei seguenti requisiti:

  • Residenza nello stato italiano;
  • ISEE in corso di validità non superiore a 3.000 euro; nel caso di nuclei familiari con minorenni;
  • disoccupato o monoreddito e fare parte di nucleo familiare monoparentale;
  • fare parte di un nucleo familiare, come definito ai fini ISEE, in cui siano presenti figli a carico disabili in misura non inferiore al 60%.

Le richieste per il contributo dell’anno 2023 possono essere presentate a partire dal 1 febbraio 2023 fino al 31 marzo 2023 e l’accesso alla misura è condizionato dalla attestazione ISEE in corso di validità per il 2023.

Alla perdita di uno dei requisiti sopraindicati consegue la perdita del contributo mensile. Medesima decadenza dal contributo in anche in caso di decesso del figlio disabile,  perdita della responsabilità genitoriale e affidamento del figlio a terzi.

Infine, la misura viene sospesa in caso di ricovero temporaneo del figlio disabile presso istituti per lungo degenze o strutture residenziali pubbliche.

Avv. Emanuela Foligno

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