Lo smog potrebbe avere un ruolo nell’insorgenza della fibrosi polmonare idiopatica: l’indagine di uno studio italiano apre nuovi scenari

Potrebbe essere lo smog a far aumentare l’incidenza della fibrosi polmonare idiopatica. A dirlo è un’indagine pubblicata sull’European Respiratory Journal, condotta da ricercatori italiani e dell’Università di Harvard.

Nello specifico, lo studio è stato condotto dal Centro Studi Sanità Pubblica dell’Università di Milano-Bicocca e dall’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano, Gruppo MultiMedica.

La ricerca spiegherebbe come l’inquinamento da traffico abbia un ruolo preciso nello sviluppo della fibrosi polmonare idiopatica.

La patologia, piuttosto rara, in Italia interessa 19mila pazienti, soprattutto maschi, over 60, fumatori o ex fumatori.

Per lo studio, se il livello di esposizione cronica al biossido di azoto si alza di 10 microgrammi per metro cubo, l’incidenza di fibrosi polmonare idiopatica aumenta tra il 4,25% e l’8,41%.

Incidenza ancora più elevata laddove i livelli del gas superano i 40 microgrammi per metro cubo.

Lo studio si è basato su oltre 2 mila nuovi casi di malattia registrati in Lombardia fra il 2005 e il 2010. Questi sono stati individuati attraverso database sanitari amministrativi.

Il team di ricerca ha quindi valutato la relazione fra l’insorgenza di IPF e l’esposizione cronica al biossido di azoto e ozono.

Da qui, è emersa un’associazione fra lo sviluppo della malattia e l’aumento nell’aria del gas di scarico dei motori.

Questo lavoro è la prosecuzione di un primo studio epidemiologico. Tale indagine, fu attuata dallo stesso gruppo di ricercatori, che aveva mappato i casi di IPF in Lombardia. La ricerca è stata pubblicata l’anno scorso su PLOS One .

La patologia è la malattia respiratoria rara più frequente nel nostro Paese. Inoltre, è determinata dalla sostituzione del tessuto polmonare sano con tessuto cicatriziale.

Insomma, è come se il polmone innescasse un meccanismo riparativo a uno stimolo esterno. E questo, potrebbe essere proprio lo smog.

I sintomi della malattia sono tosse secca e mancanza di fiato sempre più marcata, e vengono spesso confusi con manifestazioni di bronchite cronica.

Solo una diagnosi precoce permetterebbe di intervenire con le giuste terapie. Purtroppo, però, la mortalità per fibrosi polmonare idiopatica resta tuttora molto alta.

Secondo Giancarlo Cesana, direttore del Centro Studi Sanità Pubblica dell’Università di Milano-Bicocca, “studi precedenti avevano evidenziato come l’incremento di biossido di azoto e ozono si associ a un peggioramento della malattia, e come l’esposizione a PM10 si associ a un aumento della mortalità e della perdita di funzionalità respiratoria”.

Tuttavia, ricorda, “la relazione tra esposizione cronica all’inquinamento atmosferico e incidenza di IPF non era mai stata indagata prima”.

“Il nostro studio, per la prima volta, mostra che lo smog è associato all’insorgenza di fibrosi polmonare idiopatica” prosegue Sergio Harari, direttore dell’Unità Operativa di Pneumologia dell’Ospedale San Giuseppe di Milano.

“Abbiamo osservato – prosegue Harari – come i soggetti esposti a una concentrazione più alta di biossido di azoto abbiano un rischio maggiore di sviluppare IPF”.

“Mentre per PM10 e ozono – afferma il ricercatore – non sono emerse associazioni significative, i dati hanno evidenziato che se il livello di esposizione cronica al biossido di azoto si alza di 10 microgrammi per metro cubo, l’incidenza di fibrosi polmonare idiopatica aumenta tra il 4,25% e l’8,41% ed è ancora più elevata se i livelli di biossido di azoto superano i 40 microgrammi per metro cubo”.

Inoltre, la Lombardia ha rappresentato un contesto interessante per l’indagine.

Questo perché la sua conformazione “favorisce il ristagno degli inquinanti atmosferici, portando a un elevato livello di inquinamento con concentrazioni variabili da zona a zona”.

Attualmente, però, le stime di questa associazione sono marginalmente significative. Pertanto, dovranno essere confermate da ulteriori studi.

 

 

 

Leggi anche:       

GRAVIDANZA. LO SMOG PUÒ CAUSARE UN PARTO PREMATURO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui