Giulia Grillo: il focolaio di morbillo a Bari evidenzia come in Italia ci sia ancora molto da fare per giungere ad eliminare questa patologia

Un ‘episodio atteso’ di un focolaio familiare/ospedaliero. Così il Ministero della Salute sugli otto casi di morbillo registrati a Bari. Per il dicastero, tuttavia, la situazione sarebbe ‘sotto controllo’.

Dai primi dati epidemiologici comunicati dall’Osservatorio della regione Puglia – spiega una nota – si rileva che il contagio è partito da uno stesso nucleo familiare. A contrarre il morbillo sono stati inizialmente due fratellini di 8 e 13 anni non vaccinati e, a seguire, un loro cugino di 22 anni. Il successivo ricovero ospedaliero dei soggetti ha comportato il contagio di altre 4 persone. Tra questi anche due bambini di pochi mesi, oltre a una guardia giurata di 20 anni e una mamma di 43 anni. L’ottavo caso è invece del tutto isolato e riguarda una donna di 38 anni.

Il ministero fa sapere di aver chiesto alla regione Puglia un dettagliato report epidemiologico sul focolaio in questione per eventualmente predisporre mirate attività ispettive.

“La situazione evidenzia che il solo obbligo vaccinale non basta”, specificano da Lungotevere Ripa.

Per questo è in fase di predisposizione un nuovo Piano strategico di eliminazione del morbillo che prevede il coinvolgimento di altre amministrazioni e ministeri. L’obiettivo è “programmare azioni in grado di aumentare la consapevolezza del valore dell’immunizzazione attraverso i vaccini come strumento di prevenzione lungo tutta la vita”.

Proprio in queste ore è partita una circolare di aggiornamento del sistema di sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia, in cui sono rafforzate le linee guida per la corretta diagnosi, la classificazione dei casi e la standardizzazione per la raccolta dati.

Per Giulia Grillo, quanto avvenuto a Bari evidenzia come in Italia ci sia ancora molto da fare per giungere ad eliminare questa patologia. “Sul morbillo non possiamo abbassare la guardia – ha affermato il Ministro -. Pochi mesi fa l’Oms ci ha richiamati proprio sui dati di copertura vaccinale che sono ancora troppo bassi. Occorre raggiungere in modo più efficace i soggetti suscettibili offrendo il vaccino anche agli adolescenti e ai giovani, che restano i soggetti più esposti al contagio, e al contempo mettere in campo azioni standardizzate e puntuali per prevenire la trasmissione negli ambienti a maggior rischio epidemico”.

 

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