L’ennesimo episodio di violenza, che ha visto un operatore sanitario riportare la frattura di un dito della mano, si è verificato presso il Pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Santobono di Napoli
Una nuova aggressione in ospedale è costata la frattura di un dito a un infermiere in servizio al Santobono di Napoli. La violenza si è consumata ieri mattina nella sala di attesa del Pronto soccorso pediatrico. Il padre di un minore giunto presso il nosocomio in codice verde, con un attacco di asma, si è scagliato contro l’operatore sanitario che ha riportato una prognosi di 24 giorni. L’uomo lamentava presunti ritardi nei soccorsi.
“Quanto avvenuto al Santobono in una sala di attesa piena di bambini e genitori che civilmente attendevano il loro turno di visita ai danni di un lavoratore che prestava la sua opera per curare i bambini è gravissimo”. Così il direttore generale dell’Azienda ospedaliera, Anna Maria Minicucci, che ha annunciato la richiesta al Prefetto di attivare un tavolo al fine di contenere un fenomeno “che si sta aggravando ogni giorno di più”. Inoltre – prosegue Minicucci – “è necessario che venga approvata al più presto la legge che equipara gli operatori di pronto soccorso a pubblici ufficiali”.
Sull’episodio è intervenuto anche il presidente della Federazione dei medici, Filippo Anelli.
“Domani, 24 settembre, è finalmente calendarizzato in Aula al Senato il Disegno di legge n° 867, recante ‘Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’, sottolinea il vertice della FNOMCeO. “Auspichiamo quindi una rapida approvazione per questo provvedimento, presentato quasi un anno fa dall’allora Ministro della Salute Giulia Grillo. La Politica – conclude – non può più stare a guardare. Tutti abbiamo diritto ad essere curati, gli operatori sanitari hanno il diritto di curare in serenità e sicurezza”.
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