L’AOU di Salerno ha raggiunto un accordo transattivo con gli eredi di una donna operata nel 2011 al collo dell’utero e costretta a un nuovo intervento dopo pochi mesi per una garza dimenticata nell’addome

Una garza dimenticata nell’addome. Per tale errore l’Azienda ospedaliera-universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno risarcirà i familiari di una paziente. Come riporta il quotidiano La Città, la struttura ha infatti raggiunto un’intesa stragiudiziale con gli eredi della donna, nel frattempo deceduta.
Nei giorni scorsi, dopo il parere favorevole della Commissione Valutazione Sinistri, l’AOU avrebbe pubblicato la delibera di approvazione dell’accordo transattivo, firmata dal direttore generale. La cifra ammonterebbe a 65mila euro.
La signora nel novembre del 2011 era stata ricoverata presso il reparto di Ginecologia del nosocomio salernitano e operata al collo dell’utero per un tumore. L’equipe medica, secondo quanto appurato, dimenticò nell’addome della paziente una garza laparotomica.

La settantenne, nei mesi successivi, era stata colpita da dolori lancinanti all’addome.

Solo nell’aprile del 2012, in occasione di un tac effettuata presso l’ospedale di Mercato San Severino, i medici individuarono la causa di quel malessere.
La donna finì immediatamente sotto ai ferri per la rimozione della garza, con inevitabili lacerazioni al tessuto. In particolare, come riportato dal professionista che effettuò l’operazione, l’intervento avrebbe provocato una fistola enterocutanea che ne avrebbe pregiudicato la qualità della vita e dell’alimentazione. Pochi mesi dopo sopraggiunse il decesso.
La vicenda aveva portato all’apertura di un’inchiesta con l’iscrizione nel registro degli indagati e il successivo rinvio a giudizio per lesioni colpose di un medico e due infermieri. Secondo l’ipotesi accusatoria, i sanitari non avrebbero applicato fino in fondo il protocollo previsto, non procedendo alla conta degli strumenti chirurgici prima e dopo l’intervento.
 
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