Infermiere aggredito dal padre di una bimba, Fsi-Usae: “Grave pericolo”

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Un altro infermiere aggredito mentre era in servizio al pronto soccorso. Il sindacato: “Grave pericolo per i pazienti, oltre che per il personale”

Un nuovo caso di aggressione all’interno di un Pronto Soccorso. Questa è la volta di un infermiere aggredito dal padre di una bimba all’ospedale Barone Lombardo di Canicattì. L’uomo ha colpito l’infermiere durante una discussione scoppiata tra i due.
E’ solo l’ultimo dei casi di una lunga serie di aggressioni nei pronto soccorso siciliani, denuncia la Fsi-Usae. Nei mesi scorsi il sindacato aveva già pubblicato un dossier con gli episodi più gravi.
Secondo il rapporto la situazione al Barone Lombardo sarebbe particolarmente grave e l’infermiere aggredito dal padre della bambina ne è la prova.
La Fsi-Usae denuncia infatti “il grave pericolo al quale sono esposti i pazienti che accedono in questa area dell’ospedale”.
Il motivo è “l’assoluta mancanza di sicurezza dell’ambiente lavorativo in cui sono costretti ad operare i sanitari del pronto soccorso del presidio ospedaliero Barone Lombardo”.
Il personale sanitario sarebbe infatti oggetto giornalmente di intimidazioni, aggressioni verbali e spesso fisiche, costretti spesso con violenza a interrompere il pubblico servizio.
“Siamo di fronte ad un sistema sanitario regionale ormai inefficiente, disorganizzato e paralizzato dalla malapolitica”, prosegue la nota.
I cittadini sono esasperati dalle  lunghe attese, i posti letto sono sempre meno e i servizi continuano a chiudere.
“Una miscela esplosiva di carenze e disfunzioni in cui il personale, ormai allo stremo, è lasciato solo come parafulmine”.

Infermiere aggredito, ma il pericolo è anche per i pazienti

“Episodi simili ormai sono all’ordine del giorno. Per questo abbiamo lanciato l’allarme a tutte le istituzioni competenti soprattutto per i turni notturni. Auspichiamo un riscontro da parte del direttore generale”.
“Sulle aggressioni ospedaliere abbiamo stilato un dossier con gli episodi più gravi degli ultimi sei anni inviato ai Ministri della Salute, dell’Interno e alle Prefetture siciliane. Inoltre abbiamo promosso due interrogazioni parlamentari presentate al Senato”.
“Come organizzazione sindacale – conclude la nota – continueremo a chiedere alle aziende sanitarie, ai Prefetti ed gli enti di competenza che si adottino delle misure forti.
Ribadiamo all’assessore regionale della salute Gucciardi che deve calarsi nella realtà ospedaliera per capire quanto personale sia da assumere e quali sono le reali problematiche che vivono i lavoratori tutti i giorni”.
 

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