E’ il titolo più consono per raccontare la storia di una CTU dove il consulente acriticamente valuta le carte a sua disposizione senza considerare quanto riferito dalla paziente (la quale sostiene che l’intervento di IVG è stato effettuato da un uomo e non da una donna) e quanto siano insufficienti i dati scritti in cartella.
Anzi effettua una costruzione temporale che sta ai limiti della falsa rappresentazione dei fatti che cozza con la grande correttezza che caratterizza il ctu che conosco da anni.
Penso che ci sia poco da commentare se non evidenziare sinteticamente i punti focali dell’analisi di una responsabilità medica nei casi in cui una cartella clinica non sia ben compilata (indipendentemente dalla eventuale falsità materiale).
Su tale argomento spero in settimana di scrivere un intero articolo che fa riferimento anche alla nuova nota legge sulla responsabilità medica e all’impegno del sottoscritto a difendere “la via della verità” fino all’ultimo respiro.
Tutto è legato all’onere della prova. Questo onere è a carico del convenuto (struttura e, ancora per poco, del medico), quindi ove il convenuto non riesca a soddisfare a tale onere a motivo della incongrua tenuta della cartella clinica è destinato a soccombere poiché la ricostruzione controfattuale da parte degli attori di un percorso terapeutico, congruo scientificamente e strettamente connesso con le conseguenze dannose lamentate dal paziente, diventa mezzo di prova.
In caso di una CTU è il consulente nominato dal giudice che deve provare l’eventuale congruità del “fare medico” e quindi della non colpevolezza.
Nel caso de quo non sembra che il CTU sia stato all’altezza di tale compito vuoi per non aver consultato degli specialisti di elevato grado culturale scientifico, vuoi perché non ha avuto il coraggio di affermare che, in mancanza di prova contraria, la tesi dell’attore era condivisibile. Quindi ha avuto la stessa forza nel decidere di Ponzio Pilato con tutti i risvolti negativi che ad esso sono susseguiti.
Nella speranza che la sintesi descritta contenga comunque i requisiti della chiarezza, si rimane in attesa di confronti medico legali e giuridici con i lettori di Responsabile Civile.
Dr. Carmelo Galipò
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Assistenza Medico Legale
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