Una 27enne è ricorsa alle vie legali dopo aver subito lesioni permanenti alla nascita del primo figlio, con gravi ripercussioni su tutti gli aspetti della vita quotidiana
Una neomamma 27enne di Avezzano ha chiesto un risarcimento all’Azienda sanitaria locale per i danni subiti alla nascita del primo figlio. La donna avrebbe riportato lesioni permanenti determinate, secondo quanto appurato da una perizia medico legale, da una condotta inadeguata del personale sanitario durante il parto.
Il fatto, riportato dal quotidiano il Centro, risale alla scorsa estate. La giovane, al termine di una normale gravidanza, ha dato alla luce un bimbo di oltre 4 chili e di lunghezza superiore ai 50 centimetri.
In base a quanto esposto nella denuncia presentata dal proprio avvocato, le manovre portate avanti in sala parto le avrebbero procurato delle serie lacerazioni. I sanitari, secondo la perizia medico legale, non sarebbero ricorsi all’intervento chirurgico a fronte di un feto macrosomico.
La ventisettenne lamenta, quindi, un danno biologico permanente.
In seguito all’accaduto, la donna sarebbe dovuta ricorrere alle cure di uno psichiatra, oltre alla necessità di affrontare un’operazione per correggere le menomazioni subite.
Secondo quanto riferisce il suo legale, l’avvocato Federica Federici, l’assistita avrebbe tendenze al ritiro sociale, nonché difficoltà nella gestione dei rapporti che attengono alla propria sessualità. La giovane madre presenterebbe ripercussioni su ogni aspetto della sua vita quotidiana; la sfera intima, in particolare, sarebbe stata fortemente compromessa.
“La cosa da non sottovalutare – chiarisce la professionista – è che il danno si è verificato in occasione di uno dei momenti più importanti e delicati della vita di una donna, in cui la gioia della maternità in questo caso ha lasciato il posto allo sconforto”. Da qui l’azione legale nei confronti dell’Azienda sanitaria che, sottolinea l’avvocato, acquisisce “un valore non solo meramente risarcitorio” ma anche “un importante valore sociale e culturale di tutela della gestante”.
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