L’Ordine dei medici del capoluogo piemontese replica alle affermazioni del Ministro della Salute che aveva accusato i medici dipendenti che svolgono la libera professione intraospedaliera di essere la causa delle lunghe liste d’attesa

La Ministra della salute “ha accusato i medici dipendenti che svolgono la libera professione intraospedaliera di essere la causa delle lunghe liste d’attesa” facendosi “portavoce della rabbia popolare”. Affermazioni che hanno scatenato le reazioni dell’associazionismo medico.  L’Ordine dei medici di Torino, in particolare, si dice “sinceramente preoccupato” per le affermazioni del Ministro. Grillo, nello specifico, avrebbe parlato “come persona che ignora la realtà dei fatti”.
“La prima, tra le diverse cause delle liste d’attesa – si legge in una nota dell’OMCeO del capoluogo piemontese –   è il blocco delle assunzioni dei medici”. “Ed è noto a tutti che  non vi è alcuna correlazione con la libera professione intramoenia,  poiché esercitata dai colleghi nel proprio tempo libero”.

“Come verranno garantiti i servizi e come si abbatteranno le attese se, per esempio, per il sovrapporsi di gobba pensionistica ed adesione all’ opzione Quota 100,  fra qualche mese usciranno  dal SSN  oltre 7000 medici, 630 solo in Piemonte?”

“Da anni – sottolineano i  camici bianchi torinesi rivolgendosi al Ministro – quei medici, da lei ingiustamente accusati di essere responsabili delle liste, regalano al SSN migliaia e migliaia di ore di straordinario, ore mai retribuite, ore che contribuiscono a contenere le liste di attesa. Da anni quei medici che lei accusa di alimentare le liste di attesa lavorano in carenza di organico, in condizioni organizzative disagiate, in ospedali fatiscenti, sono la categoria con meno assenze dal lavoro, sempre presenti, 365 giorni l’anno, giorno e notte. E con il contratto non rinnovato da ben 10 anni”.
“Ci aspettiamo che la Ministra della salute rettifichi le gravi inesattezze, e, al pari di quel che i medici quotidianamente fanno svolga il suo lavoro con impegno, competenza, attenzione alla relazione con i colleghi e i cittadini, per rispondere al meglio ai bisogni di salute della popolazione. Tutto conta: astenersi da affermazioni infondate – conclude l’OMCeO – sarebbe già un buon inizio e informarsi correttamente è un requisito irrinunciabile per svolgere l’importante compito cui è chiamata e un dovere verso quanti si prodigano per mantenere efficiente il SSN”.
 
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