Il giovane accusava da giorni dolori al petto e difficoltà respiratorie

Due cardiologi sono stati condannati a un anno di reclusione, con sospensione della pena, per la morte di uno studente di 19 anni, colto da un malore a gennaio del 2013 mentre si trovava in classe presso un Istituto alberghiero di Benevento. Il giovane si era accasciato a terra durante una lezione sotto lo sguardo incredulo dei compagni e a nulla erano valsi i tentativi di rianimazione del personale del 118 accorso sul posto.
Dalle successive indagini era emerso che il ragazzo accusava da giorni dolori al petto e difficoltà respiratorie tanto che il medico di famiglia, pur attribuendo il malessere a un colpo di freddo, gli aveva prescritto un elettrocardiogramma; da tale accertamento, tuttavia, lo specialista interessato non aveva ravvisato alcuna patologia. Al persistere dei dolori lo studente, sempre su indicazione del medico di base, aveva effettuato una radiografia al torace da cui era emersa un’anomalia da approfondire a livello cardiaco. La visita presso un secondo cardiologo aveva quindi evidenziato l’esistenza di una dilatazione aortica e la necessità di svolgere una tac il prima possibile; ma il 19enne non fece in tempo. Il giorno successivo alla visita infatti si consumò la tragedia.
Dopo il decesso la Procura aveva aperto un fascicolo sul caso disponendo l’esame autoptico; il medico legale aveva ravvisato elementi di responsabilità imputabili ai sanitari che avevano avuto in cura il giovane nei giorni antecedenti alla morte e in particolare ai due cardiologi; il primo specialista  sarebbe stato tenuto a svolgere i necessari approfondimenti, mentre il secondo avrebbe dovuto disporre l’immediato ricovero del ragazzo e il suo trasferimento presso una struttura attrezzata per l’esecuzione dell’angiotac e per il conseguente intervento.
Il giudice per le indagini preliminari aveva ordinato a giugno 2016 l’imputazione coatta per i due professionisti, che hanno optato per il rito abbreviato, mentre era stata archiviata la posizione del radiologo, inizialmente iscritto anch’egli nel registro degli indagati. La richiesta di condanna da parte del Pubblico ministero a carico dei medici era di due anni e sei mesi. Nelle scorse ore la sentenza del Tribunale di Benevento ha messo fine alla vicenda, almeno in primo grado, condannando i medici e rinviando al processo civile la determinazione del risarcimento a favore delle parti civili. Nel frattempo il giudice ha disposto una provvisionale di 100mila euro a testa per i genitori del giovane e di 50mila euro per ciascuno dei fratelli.
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