Morta in culla a 8 mesi, ma pesava solo 5 chili e 300 grammi. Aperta un’inchiesta

Dopo la morte in culla di una bimba di solo 8 mesi avvenuta ieri a Genova è stata aperta un’indagine per omicidio colposo a carico di ignoti.

I genitori, che sono stati immediatamente indagati, accusano il medico e gli operatori del 118 di non aver prestato tempestivamente i soccorsi e sostengono che la causa del decesso della figlia sarebbe il loro ritardo nell’intervento. Per i medici intervenuti nell’appartamento, invece, la causa della morte potrebbe essere attribuita alla sindrome della “morte in culla”, che colpisce bambini fino a un anno di età.

La bambina di 8 mesi, però, pesava soltanto 5 chili e 300 grammi e, secondo le relazioni delle forze dell’ordine intervenute sul posto, viveva con i genitori e altri 5 fratelli (tutti minori) in una casa popolare nella periferia della città che versava in “condizioni igieniche assai carenti”. I genitori, inoltre, sono da tempo seguiti dal distretto sociale della Asl.

La tragedia è iniziata alle 22,30 di ieri, quando la bambina ha iniziato a tossire e, raccontano i genitori, “alle 23 abbiamo chiesto aiuto ai vicini di casa e telefonato al 118, ma il personale medico è arrivato solo mezz’ora dopo”. I genitori hanno anche dichiarato che la piccola tossiva da giorni e per questo avevano preso appuntamento con la pediatra, che lei gli aveva fissato per oggi pomeriggio.

Secondo la centrale operativa del 118, invece, ieri notte l’ambulanza sarebbe arrivata in meno di un quarto d’ora, ma il medico di turno sull’automedica avrebbe impiegato quasi 20 minuti ad arrivare (“il minimo indispensabile”) perché l’altra più vicina, in partenza dall’ospedale di Voltri, era impegnata in un soccorso in codice rosso. Per questo motivo sarebbe stata allertata l’automedica dell’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena.

Il magistrato di Pier Carlo Di Gennaro ha disposto l’autopsia sul corpicino della piccola: l’esame autoptico sarà svolto nei prossimi giorni dagli specialisti di medicina legale.

 

 

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