La magistratura di Reggio Calabria, a conclusione dell’inchiesta sul decesso di una bimba morta durante il parto, ha notificato due avvisi di garanzia
La Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha chiuso le indagini sulla tragedia che, la notte tra il 30 agosto e il 1 settembre del 2020, si è abbattuta su una coppia in attesa di una bambina. La piccola sarebbe infatti morta durante il parto, per presunta colpa medica.
Come riferisce laCnews24, i controlli preparto sarebbero iniziati in modo costante il 13 agosto e la data prevista per il parto era il 20 agosto; alla scadenza del termine e in seguito ad ulteriori controlli, la gestante era stata rinviata al 31 agosto, quando i medici avevano deciso di indurre il travaglio. A causa di una complicanza improvvisa, tuttavia, la piccola era morta.
Nelle scorse ore la magistratura ha provveduto a iscrivere nel registro degli indagati i nomi di due ginecologi presenti in sala parto. L’ipotesi din reato a loro carico è di omicidio colposo.
In base a quanto appurato, i medici non sarebbero stati in grado di effettuare le manovre necessarie a salvare la bambina. Inoltre – come riportato sempre da LaCNews24 – non avrebbero proceduto, dopo il fallimento di tutte le altre manovre previste dalle buone pratiche clinico assistenziali e dalle line guida accreditate presso la comunità scientifica, a effettuare una pratica necessaria a scongiurare il decesso del feto.
Gli inquirenti, infine, avrebbero accertato anche l’assenza di un medico anestesista, indispensabile per attuare un intervento di sedazione della partoriente per ottenere maggiore rilassamento.
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