La vicenda risale al 1994, quando il giovane Lorenzo La Monica morì all’Ospedale Maggiore di Modica dopo aver mangiato un panino con funghi sottolio infettati

Ci sono voluti 22 anni, ma alla fine è arrivato un risarcimento milionario per i parenti di Lorenzo La Monica. Nel 1994 il giovane, allora 23enne era deceduto all’Ospedale Maggiore di Modica, dove era stato ricoverato pochi giorni prima.

La Monica aveva mangiato un panino con funghi sottolio infettati da botulino, ma i medici non diagnosticarono il botulismo nonostante, rileva il padre, con i sintomi che presentava “le patologie che potevano entrare in diagnosi differenziale con il botulismo erano davvero poche, e tutte escluse da altri elementi”.

In sede penale la vicenda aveva visto l’assoluzione in primo grado dei medici che ebbero in cura La Monica. La Corte d’Appello di Ragusa aveva invece riconosciuto le responsabilità dei camici bianchi ma, grazie alla concessione delle attenuanti generiche i sanitari avevano ottenuto la prescrizione della pena. La Corte di Cassazione aveva posto fine alla vicenda confermando la sentenza della Corte d’Appello ma ritenendo che esistessero responsabilità di natura civile.

La Corte d’Appello aveva invece confermato la condanna di primo grado per l’addetta alle vendite del supermercato di Marina di Modica dove La Monica aveva acquistato il panino con i funghi e per il titolare della azienda produttrice dei funghi inscatolati all’origine del caso di botulino risultato fatale al giovane siciliano.

Il procedimento civile, iniziato nel 2013, ha visto la deposizione di decine di testimoni e si è concluso nelle scorse ore con il riconoscimento, a favore dei familiari, di un risarcimento pari a circa due milioni e mezzo di euro, più del doppio di quanto richiesto dal legale della famiglia. Nello specifico è stata riconosciuta una liquidazione di 300 mila euro a ciascuno dei genitori del giovane, 100 mila euro a ciascuno dei fratelli oltre agli interessi, alla rivalutazione e alle spese legali.

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