Al PS per un dolore al petto, è morto 4 ore dopo il ricovero. Medico condannato a sei mesi di carcere e 80.000 euro di risarcimento
La dr.ssa che all’epoca dei fatti prestava servizio al Pronto Soccorso e all’Osservazione breve del Policlinico di Chieti, è stata condannata dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti Isabella Allieri per omicidio colposo a sei mesi di reclusione, pena sospesa e non menzione, per la morte 4 ore dopo il ricovero di un avvocato teatino, Roberto Barrucci. Il giudice ha inoltre condannato il medico al risarcimento dei danni alle parti civili disponendo a favore di ciascuna una provvisionale di 20 mila euro. Nel processo si sono costituiti parte civile la sorella della vittima, le due figlie e la moglie, per un totale di 80.000 euro.
La dr.ssa non avrebbe diagnosticato tempestivamente una dissezione aortica, impedendo così che il paziente venisse sottoposto ad un intervento chirurgico d’urgenza.
Il 5 dicembre 2012, infatti, verso le 3.30 della notte, l’avvocato Barrucci è si è recato al Pronto Soccorso a causa di forti dolori al petto. Senza che venisse fatta una diagnosi, Barrucci è stato ricoverato in “Osservazioni brevi”. L’avvocato è poi morto 4 ore dopo il ricovero, alle 7.30 del mattino.
Il nipote, l’avvocato Marco Ciammaichella, e la famiglia, allarmati da quello che hanno definito un “ambiguo e reticente contegno di alcuni medici”, ha presentato un esposto, in quanto, ha dichiarato, “già da un sommario esame della cartella clinica è emerso che l’avvocato Barrucci, nelle oltre 4 ore in cui è stato assistito dai medici del Presidio Ospedaliero, non è stato sottoposto né ad un’eco-cardio né ad un’angio-tac, finalizzati ad escludere un’eventuale aneurisma dell’aorta, benché vi fossero indizi, clinici e diagnostici, che avrebbero dovuto indurre i sanitari ad eseguire precauzionalmente tali esami. Difatti, l’esame autoptico eseguito dal consulente della Procura, D’Ovidio, il 07 dicembre 2012, pare abbia dato finalmente una causa alla morte: aneurisma dell’aorta, appunto”.
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