Bambino di due anni morto dissanguato dopo una adenotonsillectomia, per i genitori i punti non erano stati apposti correttamente

Un bambino di due anni, di Roma, è morto dissanguato dopo una adenotonsillectomia che gli avevano praticato all’Ospedale Bambino Gesù della Capitale.
Il piccolo Flavio – questo il nome del bambino – nel mese di maggio scorso aveva iniziato a respirare male durante la notte. I genitori avevano quindi deciso di rivolgersi a un medico, facendo visitare il piccolo al quale era stata diagnosticata un’apnea notturna curabile attraverso la rimozione delle tonsille. Un intervento ormai considerato di routine e che presenta pochi rischi. A quel punto il bambino è stato ricoverato e operato presso il Bambino Gesù di Roma il 30 maggio e l’intervento, l’adenotonsillectomia, a cui è stato sottoposto il bimbo il giorno seguente.
Nella settimana successiva all’operazione, come riportato dal “Corriere della Sera”, il piccolo Flavio è stato nutrito secondo quanto era stato prescritto, quindi prevalentemente con alimenti liquidi come gelati o yogurt.
La madre ha dichiarato di averlo visto meno vivace del solito “ma la condizione non mi preoccupava, anche perché in quei giorni si nutriva con pasti molto leggeri”, ha dichiarato.
Poi, il 7 giugno, è avvenuta la prima irregolarità. Il bimbo, poi morto dissanguato dopo una adenotonsillectomia, aveva appuntamento alla sezione di Otorinolaringoiatria del Bambino Gesù per controllare che il decorso post-operatorio fosse regolare e che non ci fossero problemi. Ma, secondo i genitori, la visita di controllo non sarebbe stata condotta nel rispetto delle procedure.
Flavio – come riportato nella denuncia del padre, Massimo Capolecchia, depositata dagli avvocati Emiliano Bartolotti e Giuseppe Caparrucci – veniva sottoposto a un superficiale controllo da parte del medico di reparto, il quale, senza l’ausilio di specifiche strumentazioni, riferiva che non erano state riscontrate anomalie”.
Ma, una volta a casa, durante la cena, il piccolo ha iniziato a vomitare sangue: inutili i disperati tentativi dei genitori di tamponare l’emorragia del piccolo. Anche il 118 è stato prontamente allertato, ma la corsa all’Ospedale Pertini per salvargli la vita è stata vana: per il piccolo non c’è stato nulla da fare, ed è morto dissanguato dopo una adenotonsillectomia.
Nel frattempo, la Procura ha aperto l’inchiesta d’ufficio, senza aspettare la denuncia della famiglia. A segnalare l’episodio all’autorità giudiziaria era stata proprio l’equipe sanitaria del Pertini, dove il piccolo fu portato la sera della tragedia dagli operatori del 118.
Per avere i risultati dell’autopsia, però, ci vorrà settembre. Ma il sospetto della famiglia è che i punti sulla ferita siano stati apposti male.
Quanto al Bambino Gesù, il nosocomio romano ha commentato la vicenda con una nota. “L’ospedale al momento della dimissione fornisce spiegazioni delle prescrizioni da seguire nei giorni a seguire. In questo caso, non sappiamo cosa sia successo dopo la visita di controllo. Esprimiamo costernazione e cordoglio”, è stato il commento dei vertici del Bambino Gesù, assistiti dall’avvocato Gaetano Scalise.
 
 
 
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