Secondo l’accusa il decesso del paziente sarebbe stato una diretta conseguenza della negligenza e dell’imperizia dei medici che lo hanno avuto in cura 

Il Pubblico ministero della procura di Catanzaro ha chiesto al Giudice per le udienze preliminari il rinvio a giudizio di quattro medici, tra cui un cardiochirurgo, in servizio a maggio 2014 presso il Policlinico universitario del capoluogo calabrese.
I camici bianchi rischiano di finire a processo per omicidio colposo, a conclusione delle indagini per la morte di un paziente di 71 anni, ricoverato nel reparto Utic per una crisi anginosa e deceduto a causa di una ‘sinergia letale’ dopo che le sue condizioni di salute erano precipitate irreparabilmente nel giro di poche ore.
I familiari della vittima avevano presentato una denuncia per fare chiarezza sulle cause del decesso e accertare eventuali responsabilità del personale sanitario. Il sostituto procuratore della Repubblica, titolare del fascicolo, ha istituito l’inchiesta, per poi giungere, dopo la chiusura delle indagini, alla richiesta di processo per i quattro indagati.
Secondo le ipotesi accusatorie, il decesso del 71enne sarebbe stato una diretta conseguenza della negligenza, dell’imperizia dei medici che lo hanno avuto in cura. I camici bianchi, infatti, non si sarebbero accorti della progressiva diminuzione del valore dell’emoglobina nel paziente.
Il cardiochirurgo, in particolare, avrebbe omesso e tardato l’esecuzione di un intervento di rivascolarizzazione miocardica “al manifestarsi di un’angina instabile”. L’operazione, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe potuto scongiurare la morte del paziente. La parola, ora spetta al Gup, che si pronuncerà nella prossima udienza in programma il 24 marzo.
 
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