Chiesto il rinvio a giudizio di due camici bianchi accusati di omicidio colposo nell’inchiesta sulla morte di un uomo, morto per una meningite batterica in seguito a un intervento per la rimozione di una massa tumorale al cervello

Rischiano di finire a giudizio due medici dell’ospedale di Rovigo. I camici bianchi sono accusati di omicidio colposo in concorso per la scomparsa di un 57enne, morto per una meningite batterica nel novembre 2017.

L’uomo, un commerciante ambulante residente nel basso polesine, aveva cominciato ad accusare già dal mese di maggio mal di testa sempre più frequenti e dolorosi. Inizialmente – ricostruisce il Resto del Carlino – il medico di base si sarebbe limitato a prescrivergli degli integratori alimentari, a fronte dell’evidente perdita di peso e di forze. A fine giugno si era sottoposto a una radiografia alla colonna vertebrale che aveva rivelato la presenza di una massa tumorale al cervello.

Il 57enne era quindi stato ricoverato presso il reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Rovigo, a fine luglio, per essere operato. L’intervento era riuscito, ma in seguito erano insorte delle complicanze. In particolare, secondo quanto riporta il Resto del Carlino, la ferita prodotta dall’intervento non si sarebbe cicatrizzata, determinando un’infezione che avrebbe costretto il paziente a finire sotto ai ferri altre quattro volte.

Il 12 novembre era sopraggiunto il decesso.

I familiari, per fare luce su eventuali responsabilità sanitarie, hanno presentato un esposto in Procura. Ne è scaturita un’indagine che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati dei due professionisti in servizio presso il nosocomio del capoluogo di provincia veneto. Secondo l’ipotesi accusatoria, i medici non avrebbero riconosciuto la meningite batterica che ha determinato il tragico epilogo della vicenda.

Il pubblico ministero, basandosi sugli esiti di una perizia medico legale effettuata da due consulenti tecnici, ha chiesto il rinvio a giudizio degli indagati. Spetterà ora al Gup decidere se accogliere l’istanza o procedere all’archiviazione del caso, salvo domande di riti premiali da parte dei legali della difesa. L’udienza preliminare è fissata per prossimo aprile.

 

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